Domenica Alfonsi ha 85 anni quando, il primo novembre del 2016, per la prima volta varca la soglia della RSA di Offida; in provincia di Ascoli Piceno; originaria della vicina Appignano del Tronto, dopo i terremoti dei giorni precedenti che le hanno gravemente;
lesionato la casa decide di trasferirsi nella residenza sanitaria assistenziale perché i suoi parenti abitano a Roma e a lei; cresciuta tra le colline e i calanchi del Piceno, l’idea di vivere lontana dai suoi luoghi e immersa nel caos della grande città non va a genio.
Le scosse si susseguono con cadenza quasi quotidiana e Domenica pensa che, vista l’età, potrebbe essere più prudente andare in una struttura sicura e protetta piuttosto che vivere, da sola, in un altro appartamento della zona;
appena due giorni prima (il 30 ottobre del 2016) un nuovo sisma aveva infatti distrutto migliaia di edifici tra Marche e Umbria e costretto oltre 30mila persone a lasciare la propria casa. Domenica era una di loro.
Dei servizi offerti nella Rsa di Offida aveva piena fiducia, ma sarebbe morta il 16 luglio del 2018 per intossicazione da psicofarmaci a seguito di ripetute e indebite somministrazioni in sovradosaggio di benzodiazepine;
il suo è uno degli otto decessi sospetti registrati nella residenza sanitaria per cui l’infermiere Leopoldo Wick è accusato di omicidio volontario. Fonte: Fanpage.