“Caro papà, quest’anno non voglio nessun regalo. Ti vedo sempre triste. Perché piangi? A Natale voglio solo una cosa: che tu ritorni ad essere il mio papà sorridente. Qualsiasi cosa accadrà io ti vorrò sempre bene”. Queste le parole strazianti della figlia di un operaio della Trasnova di Pomigliano d’Arco, società dell’indotto Stellantis, in una letterina dedicata al suo papà.
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97 operai di Trasnova, infatti, hanno ricevuto questa mattina lettere di licenziamento collettivo, poiché considerati in esubero. La società avrebbe definito questa scelta come una “volontà di Stellantis di cessare tutti i contratti in essere”. Il 31 dicembre, quindi, scadranno i contratti di questi operai, di cui 54 attualmente impiegati negli stabilimenti Stellantis di Pomigliano d’Arco (Napoli). Gli altri tra Mirafiori, Piedimonte San Germano e Melfi.
Da 5 giorni ormai, questi lavoratori sono fermi davanti ai cancelli della Stellantis di Pomigliano d’Arco, in segno di protesta. Elly Schlein, segretaria del PD, ha voluto mostrare la propria solidarietà agli operai, raggiungendolo sul posto, per garantire loro tutto il supporto necessario.
È stato il consigliere comunale Vito Fiacco a pubblicare la letterina, aggiungendo: “Dietro i 90 lavoratori della Trasnova Pomigliano ci sono 90 famiglie, molte con bambini e bambine.Nessuno merita tutto questo. Nessun bambino o bambina merita di subire questo dolore. Oggi quinto giorno di picchetto davanti ai cancelli di Stellantis, sosteniamo i compagni e le compagne operaie, sosteniamo le loro famiglie”.
“Questa mattina mentre i lavoratori della Trasnova presidiavano per il quinto giorno consecutivo i cancelli dello stabilimento Stellantis di Pomigliano D’Arco, sono arrivate le lettere di licenziamento per tutti i dipendenti. Oltre a Pomigliano, le lettere di licenziamento sono arrivate anche ai lavoratori di Melfi, Cassino e Torino. A questo punto diventa fondamentale non solo la presenza di Stellantis al tavolo al Mimit previsto per il 10 dicembre prossimo, ma c’è bisogno di una concreta disponibilità a rivedere le scelte fatte e trovare soluzioni per dare continuità lavorativa al lavorativa di Trasnova. Quella di Trasnova è solo una delle tante aziende della filiera della componentistica che rischiano di chiudere se il Governo non interviene in maniera decisa e imponga a Stellantis di rivedere le proprie strategie per l’Italia. Sono necessari investimenti in ricerca e sviluppo, nuovi modelli per rilanciare gli stabilimenti e occorre tutelare l’occupazione dei lavoratori diretti e della filiera e componentistica. E’ per questo che ribadiamo la richiesta alla Presidente del Consiglio a convocare a Palazzo Chigi il presidente di Stellantis”.