L’egoismo di alcuni umani ha danneggiato ancora una volta i nostri amici a quattro zampe.
Il bilancio delle vittime di Capodanno si conta anche tra gli animali e i numeri sono alti.
Ci sono almeno 400 morti tra cani e gatti a causa dei botti.
L’associazione ha dichiarato che:
“Si tratta di un dato peggiore rispetto a quello dello scorso anno,
anche si tratta di un dato provvisorio.
Le regioni con il maggior numero di animali deceduti sarebbero la Calabria e la Sicilia, seguiti da Lombardia e Campania“.
La cosa terribile, dunque, è che questo numero già troppo alto potrebbe ulteriormente aumentare.
La questione non riguarda però solo coloro possiedono un animale domestico o gli animalisti.
È noto ormai da anni che cani e gatti, ma soprattutto i primi, sono estremamente sensibili ai rumori molto forti come appunto i botti che si sparano solitamente a Capodanno.
Ciò è dovuto al fatto che il cuore dei nostri amici a quattro zampe potrebbe non reggere lo spavento di tali esplosioni e quindi smettere di battere.
Oltre al problema cardiaco, molti animali si avvicinano a petardi inesplosi che si attivano una volta toccati. Una volta attivati, questi, possono arrecare ferite gravi e spesso la morte.
L’inizio del nuovo anno sarebbe dovuto essere diverso.
In molti comuni, dove è noto che il Capodanno si trasforma spesso in uno scenario di guerra, sono stati vietati i botti di Capodanno, fatta eccezione per gli spettacoli pirotecnici ben organizzati.
Strano ma vero, proprio in questi paesi dove vigeva il divieto si è comunque sparato come se non ci fosse un domani.
Tale atteggiamento oltre a risultare quasi un affronto ai vari sindaci che hanno chiesto rispetto, è risultato soprattutto un atto di puro egoismo e noncuranza nei confronti degli animali.