La sigaretta elettronica gli scoppia in tasca mentre guida, auto in fiamme: 24enne rischia la vita
«Mi sento fortunato a essere vivo». Will Hawksworth, 24 anni, continua a ripercorrere la giornata che gli ha cambiato la vita: era stato avvolto dalle fiamme dopo l’esplosione della sua sigaretta elettronica mentre guidava l’auto che aveva noleggiato. È riuscito a salvarsi rotolandosi nella neve, ma il suo corpo porterà per sempre i segni di quella giornata. Ora si prepara a chiedere un risarcimento alla società di batterie per sigarette elettroniche Efest: il congegno, infatti, è esploso dopo che lui aveva cambiato le pile e adesso è pronto per una battaglia legale nella quale non vuole arretrare di un solo passo.
Era il 21 gennaio 2018. Will era in macchina con la fidanzata Molly Biney, 25 anni, vicino alla sua casa di Sheffield, in Gran Bretagna, quando ha visto delle scintille che provenivano dalla tasca del suo gilet.
«Ho sentito un rumore. Sembravano tanti fuochi d’artificio e il mio gilet ha preso fuoco. Quando ho fermato la macchina la batteria è esplosa e io ero praticamente avvolto dalle fiamme. La sigaretta è caduta dentro l’abitacolo, che ha preso fuoco: sono uscito, mi sono tolto i vestiti e mi sono rotolato nella neve. È stata un’agonia. Mi sembrava di essere bruciato vivo. È la cosa più dolorosa che possiate immaginare. I miei vestiti bruciavano sul petto e la mia pelle si stava come sciogliendo. Ero terrorizzato, ho pensato di morire. Non mi avvicinerò mai più a una sigaretta elettronica».
Hawksworth aveva iniziato a fumare sigarette a 15 anni, ma cinque anni fa decise di smettere. Da quel momento in poi ha sempre fumato solo la sua sigaretta elettronica, che lo aveva aiutato a smettere di fumare le sigarette classiche. Non aveva avuto alcun problema fino al giorno dell’incidente. Hawksworth venne portato in ospedale in ambulanza e curato per gravi ustioni mentre i vigili del fuoco spegnevano l’incendio della macchina: rimaso ricoverato per sei ore, ma il suo calvario è durato molto più a lungo. Si è dovuto recare regolarmente in ospedale per medicare le ustioni di secondo e terzo grado, ma le sue cicatrici lo accompagneranno per tutta la vita.
«Il mio aspetto mi disturba, soprattutto quando sono in vacanza – ha concluso Hawksworth – Non posso più espormi al sole. È orribile dover convivere con queste ferite, ma so che sarebbe potuta finire molto peggio. Mi sento fortunato ad essere vivo». (Leggo)