Il prossimo 8 e 9 giugno si terrà una consulta referendaria in cinque quesiti, in cui gli italiani saranno chiamati ad esprimersi su questioni di immigrazione e lavoro: il presidente La Russa si è espresso, in modo alquanto divisivo in merito.
Durante l’incontro “Spazio Cultura”, organizzato da Fratelli d’Italia a Firenze, il Presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha parlato del prossimo referendum.
“Ci penso se andare a votare” ha affermato, poi ha continuato: “Di una cosa sono sicuro: farò propaganda affinché la gente se ne stia a casa”.
Una presa di posizione che ha allarmato e indignato tanti esponenti delle opposizioni.
Il deputato PD, Arturo Scotto, ha così commentato: “Il presidente del Senato La Russa, ha dichiarato che farà propaganda perché la gente resti a casa al referendum. Non era mai accaduto che la seconda carica dello Stato facesse un appello di questo tipo. Nel giorno tra l’altro in cui piangiamo la morte di Aldo Moro e di Peppino Impastato, due martiri della democrazia. Siamo di fronte a un atteggiamento che non esito a definire eversivo”.
Giuseppe Conte, del M5S, ha tuonato: “Parliamo del voto che permetterebbe ai cittadini di aumentare diritti e tutele in termini di sicurezza sul lavoro, contro i licenziamenti illegittimi, contro il precariato. E come se non fosse abbastanza sempre La Russa parla di “eventuali errori” di Netanyahu. Sono “eventuali errori” oltre 50 mila palestinesi sterminati, bambini e madri ridotti alla fame e alla malnutrizione con il blocco degli aiuti, gli attacchi a ospedali e ambulanze? Sembra un horror, invece sono le esternazioni dei vertici delle nostre istituzioni”.
Fonte: La Repubblica