Un’altra proposta, stavolta arrivata dalla delegata del Sindaco di Roma Virginia Raggi Monica Rossi, per tentare di svuotare i campi rom della Capitale che tanti problemi causano alla città e al suo hinterland. Criminalità, anche se chiaramente non si può fare di tutta un’erba un fascio, ma anche pericoli ambientali: a Castel Romano (a due passi da Pomezia) ad esempio i roghi tossici sono all’ordine del giorno.
E allora ecco una nuova idea dopo le altre carte giocate sin qui dall’amministrazione capitolina, dagli esiti poco incisivi per la verità, per mettere mano ad uno dei più grandi problemi contemporanei di Roma e per cui di soluzioni facili, inutile nasconderselo, non ce ne sono.
Stavolta l’idea è allora quella di erogare una sorta di reddito che sarebbe di all’incirca di 600 euro mensili, come riportato ad esempio da Libero Quotidiano stamani, a chi accetta di lasciare le baracche ma con l’obbligo, entro 6 mesi, di trovare una sistemazione alternativa. «Un contributo che i rom potrebbero usare per finanziare progetti di auto-recupero. E’ stato provato in altre zone d’Italia ed ha funzionato», spiega quindi la Rossi a Il Messaggero.
Come detto sin qui sono state battute diverse strade. Dal “bonus casa”, poco meno di 1.000 euro per mandare in affitto i rom, ai rientri volontari assistiti nel paese d’origine con tanto di «buonuscita» come fatto nel caso del Camping River smantellato l’estate scorsa (l’unico al momento ad essere stato chiuso e per di più tra mille polemiche).