La lunga battaglia di Elisa contro la leucemia: “Nuovo trapianto di midollo osseo”
“Mi chiamo Elisa Pardini, ho 5 anni e mezzo e da quasi tre vivo e lotto contro una devastante malattia che si chiama Leucemia Mielomonocitica Infantile che colpisce 1-2 bambini su un milione ed è guaribile solo con il trapianto di midollo osseo (la chemio serve solo da ponte). Giovedì in data 28/11/2019 alle ore 16.00 nuovamente per l’ennesima volta in camera sterile dopo aver affrontato una settimana di pesante chemio preparatoria, ho ricevuto le cellule staminali per un secondo trapianto di midollo osseo”.
Inizia così il lungo post pubblicato sulla pagina Facebook Pardini Fabio Per Elisa, in cui Fabio, il papà di Elisa, appunto, affida nuovamente al social network il racconto della seconda chance per la sua bimba. Da oltre 2 anni la piccina è ricoverata nel reparto oncologico pediatrico del Bambin Gesù di Roma a causa di quel grave e raro tumore. Elisa aveva ricevuto un primo trapianto di midollo osseo che però non ha avuto buon esito. Ora n’è arrivato un secondo. Nel post, in dettaglio, papà Fabio spiega che le cellule ricevute dalla piccola “sono le stesse della donatrice del primo trapianto (anonima) del 19/01/2018 che purtroppo non ha avuto all’epoca un buon esito (forse a causa dell’aggressività della malattia stessa)”. La donatrice è compatibile tra l’85 e il 90% e non c’è stato bisogno di contattarla poiché erano disponibili (congelate e con una vitalità di 94/95 per 100) da non averne più bisogno. Per adesso la situazione, per quanto difficile, le permette di “avere ancora qualche chance…”, scrive ancora.
I genitori di Elisa ora sperano. “Il secondo trapianto è stato deciso circa un mese fa – racconta Fabio, raggiunto al telefono per parlare di Elisa – ma non potevamo ancora renderlo pubblico perché siamo in una situazione in cui in tanti ci conoscono e parlarne avrebbe creato un’attenzione mediatica che non avrebbe fatto lavorare in tranquillità i medici”. Sulle condizioni della figlia sono tutti molto cauti: “Per ora Elisa ha accettato le cellule, e per noi è già tanto. Nel primo trapianto dopo sei mesi si sono ripresentate le cellule così dette cattive.
Abbiamo dovuto aspettare questi tempi, più di un anno e mezzo, anche per permettere alla bimba di riprendersi dalle complicazioni della prima recidiva”. La scienza purtroppo dice che la seconda volta diventa tutto più difficile perché le chance diminuiscono: si parla del 30-35% di probabilità che vada tutto bene mentre a gennaio la percentuale era del 50%. “Per fortuna per adesso sta rispondendo bene: Elisa si trova ora in camera sterile e i primi 100 giorni saranno fondamentali per il decorso post operatorio” dice però Fabio, che sa bene che non è finita, anzi: “Dobbiamo ora sperare che la malattia non si ripresenti mai più, o almeno non si ripresenti nel primo anno”.
Nella parte finale del post, Elisa, attraverso la mano che digita del suo papà ringrazia tutti: “Volevo ringraziare tutti i donatori che ci hanno provato perdendo magari la giornata di lavoro e stando magari in fila per ore ma che comunque faranno del bene a qualche altro bisognoso. Volevo ringraziare tutte le persone, associazioni, gente comune, parrocchie che in tutto questo tempo si sono prodigate ad aiutare me papà Fabio e mamma Sabina sempre al mio fianco ormai anche loro lontani da casa e dal lavoro (abitiamo a Pordenone a 600 km. da Roma) che sicuramente se non fosse stato per tutta questa solidarietà non ce l’avremmo mai fatta ad andare avanti”. (Fanpage)