Istat, mai così pochi nati: -4,5% rispetto al 2018. Stranieri in calo, più italiani all’estero

14 Luglio 2020 - 12:02

Istat, mai così pochi nati: -4,5% rispetto al 2018. Stranieri in calo, più italiani all’estero

Istat, mai così pochi nati: -4,5% rispetto al 2018. Stranieri in calo, più italiani all’estero
L’Italia non fa più figli e disegna un futuro sempre più incerto. Il crollo delle nascite – che si unisce al lieve aumento dei decessi, al calo degli ingressi degli stranieri e all’ancor più preoccupante crescita delle fughe all’estero – mostra il quadro inquietante di un Paese fermo. E i dati del bilancio demografico nazionale 2019 dell’Istat non fanno che sancirlo nella calce.

I giovani faticano sempre più a trovare un lavoro rendendo impossibile creare e investire in una famiglia. Le ultime stime mostrano inoltre il sorpasso dei pensionati rispetto al numero di lavoratori, in netto aumento grazie all’impulso di Quota 100.

Misura che, come annunciato dal viceministro dell’Economia Antonio Misiani, non sarà prorogata oltre la scadenza del 2021. Il risultato è una decrescita del numero di abitanti, sceso di 189mila unità rispetto al 2018 e di addirittura 551mila in cinque anni.

Rispetto allo scorso anno le nuove nascite hanno registrato un nuovo minimo storico toccando il -4,5%, il più basso dall’unità d’Italia. In un anno sono stati concepiti 420.170 figli, 19mila in meno.

L’unica isola felice sembra essere la provincia autonoma di Bolzano che prosegue il suo trend positivo. Con l’aumento dei decessi la differenza tra nati e morti è in saldo negativo di 214mila unità.

La regione più colpita dal tasso di crescita è la Liguria con il -8,1 per mille, avvicinata dal Friuli Venezia Giulia, dal Piemonte e dal Molise. Numeri che coinvolgono principalmente cittadini italiani mentre per la popolazione straniera il saldo naturale resta ampiamente positivo (+55.510) con un tasso di crescita naturale al 10,5 per mille.

Il ritmo di incremento si sta tuttavia affievolendo: il numero di cittadini stranieri che arrivano nel nostro Paese è infatti in calo dell’8,6%. Valori che si aggiungono alle fughe degli italiani verso l’estero, segnale evidente della sofferenza nel trovare riscontro ai propri studi e alle competenze acquisite nel proprio Paese di origine.

Sono infatti oltre 182mila i cittadini che si sono cancellati dalle nostre anagrafiche scegliendo di varcare i confini nazionali, un dato in aumento del 16,1%. Tutto questo prima dell’arrivo del Covid.
Fonte: Leggo.it