NAPOLI – È bufera social su Aurelio De Laurentiis. Il presidente del Napoli è finito al centro di una vera e propria ondata d’odio proveniente dalla Turchia, in particolare dai tifosi del Galatasaray, furiosi per lo stallo nella trattativa per Victor Osimhen. L’attaccante nigeriano, infatti, avrebbe già manifestato da giorni la sua ferma volontà: vuole trasferirsi al Galatasaray. Tuttavia, il club azzurro, per ora, ha posto un freno.
Il motivo è chiaro e legato principalmente alle modalità di pagamento proposte dal club turco: 40 milioni di euro cash, più 35 milioni dilazionati in diversi anni. Una formula che il Napoli non ha intenzione di accettare a cuor leggero. De Laurentiis e il suo entourage, infatti, non si fidano pienamente del Galatasaray, soprattutto alla luce di precedenti negativi in cui il club turco non ha rispettato del tutto gli accordi economici.
Niente fideiussioni, niente Osimhen
Il presidente partenopeo pretende garanzie bancarie chiare e vincolanti. Senza di esse, nessuna cessione verrà portata a termine. La dilazione proposta è considerata eccessivamente lunga e rischiosa, al punto che a Castel Volturno il timore è di ritrovarsi con pagamenti fantasma o lunghissimi contenziosi internazionali.
Dall’altra parte, i tifosi del Galatasaray – notoriamente tra i più “caldi” d’Europa – non l’hanno presa affatto bene. Da giorni, i post ufficiali del Napoli e del suo presidente vengono tempestati da commenti pesanti, spesso violenti. Tra minacce di morte, insulti e veri e propri attacchi d’odio, la pressione social si è fatta insostenibile. “You will die soon”, “We’ll come to Napoli”, “Pay or burn” e tante altre frasi irripetibili si leggono sotto ogni contenuto in cui appaia De Laurentiis, da Instagram a X (ex Twitter). Una rabbia virale, alimentata anche da alcuni opinionisti locali e profili turchi molto seguiti, che puntano il dito contro il numero uno del Napoli accusandolo di ostacolare il sogno di mercato.
Osimhen non si presenta: la situazione si complica
A rendere tutto ancora più infuocato è stato l’ennesimo segnale chiaro da parte del giocatore. Questa mattina, infatti, Osimhen non si è presentato al primo raduno stagionale a Castel Volturno, presentando un certificato medico che lo giustificherebbe per motivi fisici. Ma all’interno del club nessuno sembra credere fino in fondo a questa versione. Fonti vicine al calciatore fanno sapere che la sua unica volontà è quella di lasciare Napoli per vestire la maglia giallorossa di Istanbul.
De Laurentiis, però, non cede. E come già fatto in passato con altri calciatori “ribelli”, non intende svendere né piegarsi a pressioni mediatiche. Per cedere Osimhen, servono soldi veri, subito, con garanzie solide. Nessuno sconto, nessuna fretta.
La strategia del Napoli: vendere sì, ma alle giuste condizioni
È evidente che il Napoli abbia bisogno di rinnovare il progetto tecnico. Dopo una stagione deludente, Antonio Conte ha preso in mano la squadra con idee chiare, ma la permanenza di Osimhen è vista come difficile da gestire, specialmente se il giocatore spinge apertamente per l’addio. Tuttavia, come sempre nella gestione De Laurentiis, le condizioni le detta il club e non chi sta dall’altra parte della barricata, tifosi inclusi.
Il precedente Galatasaray pesa come un macigno.l
Già in passato, infatti, la società turca non ha onorato alcune scadenze nei confronti di altri club, lasciando strascichi e tensioni finanziarie. Questo storico ha pesato moltissimo nella valutazione degli attuali dirigenti del Napoli, che temono di dover rincorrere i milioni promessi tra qualche anno o, peggio, di non vederli mai arrivare.
Conclusioni: tensione altissima, futuro incerto
La situazione si fa sempre più spinosa. I tifosi turchi continuano a riversare odio sui social. Osimhen al momento è fuori dai radar del Napoli e sogna il Galatasaray. Il presidente azzurro non arretra di un centimetro. In mezzo, una trattativa che potrebbe ancora sbloccarsi, ma solo se da Istanbul dovessero arrivare garanzie finanziarie reali e un’offerta che convinca davvero De Laurentiis.
Nel frattempo, però, resta un clima tesissimo. E ancora una volta, il calciomercato si trasforma in una guerra di nervi.
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