INCIDENTE JESOLO. L’ultimo commosso saluto ai quattro amici morti nel canale
Jesolo è ancora sotto choc per la morte di Leonardo Girardi, Eleonora Frasson, Riccardo Laugeni e Giovanni Mattiuzzo, i 4 amici di Musile morti lo scorso sabato sera mentre tornavano a casa dopo una serata trascorso in compagnia. Tutti di età compresa tra i 22 e i 23 anni, erano a bordo di una Ford Fiesta che è finita fuori strada ed ha impattato in un canale.
Per loro non c’è stato nulla da fare: sono morti quasi sul colpo. Solo una dei passeggeri è sopravvissuta, Giorgia Diral, anche lei 22 anni, e la sua testimonianza è stata preziosa per incastrare un giovane che con la sua vettura avrebbe provocato quella tragedia, un 26enne romeno in Italia dal 2012.
Mentre continuano le indagini per chiarire la dinamica di quanto successo, è stato annunciato che i funerali dei 4 ragazzi saranno celebrati insieme, molto probabilmente nella giornata di giovedì 18 luglio, così come ha annunciato il sindaco di Musile di Piave Silvia Susanna sottolineando che nel pomeriggio vedrà i genitori dei ragazzi deceduti “con i quali si valuterà di officiare una funzione comune nello stadio della cittadina veneziana”.
Anche il primo cittadino di Jesolo ha espresso il suo cordoglio per la tragedia di sabato sera e ha annunciato che sarà proclamato il lutto cittadino per il giorno in cui saranno officiate le esequie. “È un gesto doveroso da parte nostra – ha detto Valerio Zoggia – testimoniare la vicinanza alle famiglie e a tutti i cittadini delle vicine comunità di Musile di Piave e San Donà di Piave che stanno vivendo il momento del lutto e del dolore per la scomparsa dei cinque giovani ragazzi che hanno perso la vita sulle strade della nostra località. Questo è il momento della solidarietà e del cordoglio, sentimenti che non conoscono barriere e confini”.
Incidente Jesolo, chiesto l’incidente probatorio per l’auto delle 4 vittime
Intanto, è atteso per domani l’interrogatorio di convalida da parte del gip di Venezia al 26enne che è stato fermato dopo l’incidente con l’accusa di omicidio stradale plurimo e omissione di soccorso. Il ragazzo, dopo essere stato identificato, avrebbe confessato le sue responsabilità: “Sono disperato, avrei preferito morire io”, ha detto. Secondo l’avvocato di quest’ultimo, Rodolfo Marigolda, il giudice disporrà presumibilmente un incidente probatorio per valutare la velocità con la quale procedevano la Fiesta dei cinque ragazzi e la Golf del suo assistito. “È incensurato, fa l’elettricista e ha un secondo lavoro per mantenersi – ha precisato alla stampa locale -. Domenica si trovava in auto con un amico e si è accorto solo di aver urtato qualcosa con lo specchietto. Non aveva bevuto né assunto droghe”. Al momento, è ai domiciliari.
Sono tutti sorridenti nelle foto che sui social li ritraggono le 4 vittime dell’incidente di sabato scorso a Jesolo. Eleonora e Leonardo erano una coppia ormai da 5 anni, dai tempi della scuola superiore ed erano inseparabili. Con loro spesso si ritrovavano anche Riccardo Laugeni, di cui tutti ricordano la passione senza limiti per la sua squadra del cuore, il Venezia, e Giovanni Mattiuzzo. Come spesso accadeva, avevano trascorso il sabato sera a Jesolo e stavano rientrando a Musile, quando si è verificata la tragedia.
L’unica sopravvissuta è la 22enne Giorgia Diral. Ai soccorritori avrebbe detto: “Non riuscivo più a respirare. Mi sentivo l’acqua sulla bocca che entrava e come mi soffocava”. Tanti i messaggi lasciati dai loro conoscenti sui social network. “È difficile realizzare, è difficile accettare, che sia successo proprio a voi. Avete lasciato un grande vuoto ad una compagnia speciale, alle vostre famiglie, a tutti”, ha scritto Valentina, mentre un post toccante è stato lasciato anche dalla scuola frequentata dai 4 amici su Facebook.
“L’Istituto Leon Battista Alberti è in grave lutto e piange la scomparsa di Leonardo Girardi diplomato della classe V C AFM nel 2016; Eleonora Frasson diplomata della classe V A RIM nel 2016; Giovanni Mattiuzzo diplomato della classe V A AFM nel 2015 e Riccardo Laugeni. Questi ragazzi sono cresciuti nella nostra scuola, dove si sono preparati ad affrontare le sfide del futuro, hanno condiviso l’amore per la vita, il valore dell’amicizia, la gioia dello stare insieme, dove negli anni dell’adolescenza hanno coltivato sogni e speranze. Sogni e speranze che si sono bruscamente interrotti e hanno creato il vuoto e la disperazione nei loro affetti più cari”. (Fanpage)