+++ Incendio in città, centro invaso da puzza e aria irrespirabile: «A rischio la salute dei nostri figli»+++
Corsa alle mascherine a Milano, dove si sente ancora forte l’odore di fumo dopo l’incendio scoppiato la sera del 14 ottobre nella ditta IPB di via Chiasserini tra Quarto Oggiaro e la Bovisasca. Dalla periferia nord, il vento ha portato verso sud, cioè verso il centro della città, la puzza molto simile a quella della plastica bruciata sprigionata dalla colonna di fumo che si è alzata domenica notte dal capannone dove erano stoccati 16mila metri cubi di rifiuti. Il cattivo odore si avverte dalla Stazione Centrale a piazza Duomo. Secondo i rilievi dell’Arpa, non ci sarebbero comunque problemi per la salute derivanti dal fumo che si è diffuso in città.
I fatti
«Molestie olfattive». I bambini sono andati a scuola con la sciarpa portata appena sotto gli occhi per difendersi dal forte odore di fumo. Diversi residenti hanno chiamato i vigili del fuoco per avere spiegazioni su quell’odore penetrante. Per l’agenzia regionale – che ricorda che dalle misure speditive effettuate la sera del 14 ottobre non sono state rilevate criticità rispetto agli inquinanti più pericolosi nell’immediato (monossido di carbonio, ammoniaca, acido solfidrico, aldeidi, chetoni) – si tratta di «molestie olfattive». Il monitoraggio dei microinquinanti, attraverso il campionatore ad alto volume, è costante. Sul luogo dell’incendio sono ancora presenti alcuni mezzi dei vigili del fuoco per lo smassamento dei rifiuti e la bonifica dell’area. (Leggo)