In Italia il primo intervento al mondo di una protesi al ginocchio realizzata in 3D

13 Marzo 2019 - 9:12

In Italia il primo intervento al mondo di una protesi al ginocchio realizzata in 3D

In Italia il primo intervento al mondo di una protesi al ginocchio realizzata in 3D

Un intervento da record quello che si è tenuto all’Humanitas di Milano, dove per la prima volta al mondo a un paziente è stata impiantata una protesi al ginocchio, stampata interamente in 3D. Un lavoro complesso e strutturato realizzato grazie allo studio del prof. Maurilio Marcacci, responsabile del Centro per la ricostruzione articolare del ginocchio di Humanitas e docente di Humanitas University e di tutto il suo team. Si tratta di un’operazione, quella dell’artroplastica del ginocchio piuttosto comune, effettuata su circa 4 milioni di pazienti ogni anno nel mondo, ma che in questo caso ha subito un’evoluzione fondamentale.

La protesi personalizzata riduce le problematiche riscontrabili nel post operatorio
L’evoluzione è nella personalizzazione della protesi, realizzata in lega di cromo cobalto, che, strutturata sull’anatomia del paziente, riduce le problematiche riscontrabili nel post operatorio come lo sfregamento dei tendini tra dispositivi e tessuti molli, dolore o infiammazione. Il tutto attraverso un’operazione che sfrutta l’utilizzo di intelligenza artificiale, strumenti chirurgici personalizzati e l’assistenza intraoperatoria di sistemi computerizzati.

Come spiegato dal dott. Tommaso Bonanzinga, specialista in ortopedia del Centro per la ricostruzione articolare del ginocchio di Humanitas, che ha effettuato l’operazione insieme con il prof. Marcacci e il dott. Francesco Iacono, le protesi fino a oggi sono sempre state progettate senza considerare l’anatomia specifica di ogni singolo paziente. Oggi attraverso lo studio realizzato dai medici-ricercatori del Centro per la ricostruzione articolare del ginocchio insieme con gli ingegneri ed esperti di Intelligenza Artificiale della start up italiana Rejoint, tutto questo è cambiato.

L’intervento come apriporta nella ricerca di applicazioni cliniche sempre più innovative
“Questo intervento è la conclusione di un progetto di ricerca che apre le porte ad interessanti opzioni terapeutiche a beneficio dei pazienti e che speriamo possa stimolare il lavoro di tutti i professionisti nel campo della scienza e della medicina per trovare applicazioni cliniche sempre più innovative” commenta il prof. Maurilio Marcacci. Come viene realizzata la protesi personalizzata?

Attraverso Tac e risonanza magnetica vengono rilevate le caratteristiche e i parametri anatomici del paziente, sulla base delle quali viene prima disegnata e poi realizzata la protesi attraverso la stampa 3D. Successivamente viene poi effettuato un planning preoperatorio interattivo, utile a facilitare il posizionamento e la definizione della corretta dimensione della protesi, così da riuscire perfettamente nell’intervento. (Fanpage)