Alessandro Impagnatiello è stato posto in carcere tra i detenuti a rischio. Preoccupazione per un suo eventuale suicidio. Intanto, in tutta Italia, ci si mobilita per ricordare la giovane vittima.
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L’assassino ha confessato, alcuni giorni fa, il terribile delitto ed ha palesato la possibilità di togliersi la vita. Da qui, la scelta delle autorità penitenziarie di porre Alessandro in carcere tra i detenuti a rischio.
In realtà, più che per i risvolti personali, le autorità temono per la “vendetta” degli altri detenuti. Le modalità dell’omicidio ed il suo temperamento estremamente manipolatore potrebbero spingere gli altri detenuti a “dare giustizia” per questo terribile epilogo.
Intanto, in tutta Italia, continuano le dimostrazioni di affetto e di commemorazione nei confronti della povera Giulia. In Sardegna, infatti, è stata realizzata una statua in sabbia che ricorda la giovane vittima.
Nel suo paese natio, Sant’Antimo, il sindaco Buonanno non solo ha predisposto il lutto cittadino, ma ha limitato anche i rituali festeggiamenti patronali. Oltre alla processione religiosa è avvenuto, infatti, il solito volo d’angelo e lo spettacolo pirotecnico. Tuttavia, gli altri momenti di convivialità e gioia sono stati annullati.
Questo ha profondamente diviso la comunità della cittadina campana. Chi ne ha contestato la validità, reputando i festeggiamenti qualcosa di ulteriore ad una simile tragedia. Chi, invece, ha condiviso la scelta del primo cittadino ed ha invitato alla preghiera per la giovane Giulia.
Fonte: Teleclub
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