Bufera su Matteo Gazzini, ex candidato della Lega alle Europee a Bolzano, per un post su Facebook. «Non ci può essere libertà se non si permette ad una persona di essere razzista. Il problema non è il razzismo, ma la discriminazione che il razzismo crea. Questo è inaccettabile in una società civile», ha scritto Gazzini il 4 luglio.
Ora interviene nuovamente sulla questione. «Un mio post riguardante il razzismo e la discriminazione è stato sapientemente strumentalizzato». «Tale post era provocatorio per sottolineare che di per sé un’opinione razzista, sebbene deprecabile, non è reato.
Nei paesi liberi esiste la libertà di opinione garantita addirittura costituzionalmente. Sottolineavo invece che il reato scatta quando l’opinione razzista sfocia nella discriminazione. Ed oltretutto avevo pure aggiunto che tale cosa era inaccettabile. Cosa invece preoccupante sono le fake news di odio riguardante un post che invece vuole fare solo ragionare», conclude Gazzini.
L’Anpi di Bolzano, interviene sulla questione. Ribadisce che «il razzismo non è un’opinione, ma un grave reato contro la dignità delle persone e l’umanità. Come tale è da combattere senza se e senza ma. Lo dice la storia, che evidentemente Gazzini non conosce. Ma lo dicono anche la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, la Costituzione e le leggi della nostra Repubblica».