“Il nostro polmone sta bruciando”. Leonardo Di Caprio dona 5 milioni di dollari per l’Amazzonia

26 Agosto 2019 - 13:40

“Il nostro polmone sta bruciando”. Leonardo Di Caprio dona 5 milioni di dollari per l’Amazzonia

“Il nostro polmone sta bruciando”. Leonardo Di Caprio dona 5 milioni di dollari per l’Amazzonia

Leonardo DiCaprio la scorsa settimana è stato tra i primi a dire ai suoi 34 milioni di follower: “Attenzione, l’Amazzionia – il nostro polmone – sta bruciando. E nessuno fa nulla”. Da allora, la notizia è rimbalzata sui siti di tutto il mondo. Il presidente brasiliano Bolsonaro ha ordinato all’esercito di spegnere gli incendi in sette stati del paese e Macron ha appena dichiarato che i leader dei Paesi del G7 – ora riuniti a Biarritz –  hanno intenzione di aiutare l’America del Sud a spegnere gli incendi, e riparare ai danni fatti dal fuoco nella foresta pluviale più grande del mondo.

Intanto, il premio Oscar – da sempre impegnato a difesa del pianeta, che tiene conferenze in tutto il mondo, è ambasciatore della Nazioni Unite, organizza aste e raccolte fondi annuali – va avanti. E tramite la sua fondazione, la DiCaprio Foundation, ha deciso di donare 5 milioni di dollari per aiutare l’Amazzonia. Così insieme alla Earth Alliance – creata il mese scorso con i filantropi Laurene Powell Jobs e Brian Sheth – ha lanciato l’Amazon Forest Fund: «La foresta pluviale amazzonica è in fiamme, con oltre 9 mila incendi che mandano a fuoco paesaggi insostituibili in tutto il Brasile», si legge in una nota condivisa sul sito della fondazione, «La distruzione della foresta pluviale amazzonica sta rapidamente liberando anidride carbonica nell’atmosfera, e distrugge un ecosistema che ogni anno assorbe milioni di tonnellate di emissioni di carbonio, una delle migliori difese del pianeta contro il cambiamento climatico».

DiCaprio – che nel 2016 ha girato il mondo per realizzare con Nation Geographic il documentario Before The Flood – Punto di non ritorno, dedicato alla sensibilizzazione sul tema del surriscaldamento globale – sulla sua pagina ha condiviso anche una lista di cose concrete che si possono fare per aiutare l’Amazzonia: «Allora, cosa puoi fare? Come risposta alle emergenze, fai una donazione ai gruppi in prima linea che lavorano per difendere la foresta. ⁣Prendi in considerazione l’idea di diventare un sostenitore delle iniziative forestali della comunità della Rainforest Alliance nelle foreste tropicali più vulnerabili del mondo, inclusa l’Amazzonia».

«Rimani aggiornato su questa storia e continua a condividere post, taggare agenzie di stampa e influencer. Diventa un consumatore consapevole, avendo cura di supportare le aziende impegnate in catene di approvvigionamento responsabili. ⁣ Elimina o riduci il consumo di carne bovina; l’allevamento del bestiame è uno dei principali fattori di deforestazione dell’Amazzonia. E quando arriverà il momento delle elezioni, vota i leader che comprendono l’urgenza della nostra crisi climatica e sono disposti a intraprendere azioni coraggiose, compresa una governance forte e una politica lungimirante».

Il climatologo brasiliano Carlos Nobre ha detto di temere che se tra il 20 e il 25 per cento della foresta venisse distrutto, l’ecosistema potrebbe raggiungere un punto di non ritorno. Al momento, sempre secondo Nobre, siamo vicini al 15-17 per cento di foresta distrutta.

Fonte: vanoityfair.it