Il 60° anniversario della Fondazione Istituto Antoniano: “L’impegno responsabile dà valore alla vita”
Aiutare le persone più fragili ad avere una vita soddisfacente; offrire opportunità di formazione a operatori del settore socio-sanitario; sviluppare ricerca scientifica: sono queste le attività che la Fondazione Istituto Antoniano porta avanti, con successo, da 60 anni, seguendo la tradizione della carità cristiana e della solidarietà. È per celebrare l’ente che il prossimo 11 aprile, a partire dalle ore 10, sarà il S.E.R. Cardinale Crescenzio Sepe ad officiare la Santa Messa che inaugurerà i festeggiamenti, nella Parrocchia di San Pietro Apostolo a Portici.
Subito dopo, i ragazzi del Semiconvitto porteranno in scena nel Teatro della Fondazione (via Madonnelle, 15 – Ercolano) la Parabola del Buon Samaritano. Per finire, sulla Terrazza sarà offerto un rinfresco a tutti i partecipanti.
Con oltre 130 professionisti e operatori del settore e 350 utenti, la struttura si conferma il fiore all’occhiello della “sanità che funziona” in Campania: è qui che chi si trova in difficoltà, chi ha una disabilità grave o un disturbo del neurosviluppo, può trovare ristoro. Grazie al lavoro sinergico del Centro Medico Riabilitativo, la Casa Famiglia, il Centro Studi collegato alle Università Federico II e Luigi Vanvitelli, la Cooperativa Sociale Padre Ferdinando Brachini e il servizio di accoglienza immigrati la solidarietà opera a 360°, fornendo un valido aiuto a tutto il comparto del Terzo Settore.
Il Dio degli ultimi si manifesta tra le stanze della Fondazione più che altrove ma, tra opere compassionevoli e misericordia, c’è spazio anche per un momento di spensierata serenità. Quella di giovedì è, dunque, l’imperdibile occasione per toccare con mano quanto l’affetto e la tenacia possano essere fondamentali nel processo di recupero: “Sono passati 60 anni ma per il futuro abbiamo tanti progetti in cantiere” – spiega il direttore sanitario, Goffredo Scuccimarra -. “Siamo ottimisti sulla loro realizzazione perché tutti gli obiettivi che ci eravamo prefissati in passato sono stati raggiunti. Oggi la difficoltà principale è muoversi al pari di una società che cambia, con realtà molto diverse rispetto a prima. Oltre a fare una programmazione adeguata, dobbiamo impegnarci ad affrontare problemi contingenti ma manteniamo una prospettiva felice”.