“I morti sono di più, corpi cremati senza identificazione”. Coronavirus, accusa choc alla Cina

31 Gennaio 2020 - 14:51

“I morti sono di più, corpi cremati senza identificazione”. Coronavirus, accusa choc alla Cina

“I morti sono di più, corpi cremati senza identificazione”. Coronavirus, accusa choc alla Cina

La conta dei morti sull’epidemia di Coronavirus cinese potrebbe essere più critica di quanto raccontino i dati ufficiali, perché forse si stanno cremando i cadaveri in fretta e furia. La teoria è stata riportata dal tabloid britannico The Sun. I dipendenti dei forni crematori della città di Wuhan, epicentro dell’epidemia, avrebbero infatti denunciato che i corpi delle vittime vengono inviati direttamente dagli ospedali senza essere prima identificati e segnati sui registri ufficiali. Al momento il numero dei morti sarebbe di poco superiore alle 200 unità, secondo le fonti ufficiali, ma secondo la teoria sull’insabbiamento delle prove la cifra totale sarebbe ben più alta.  

William Yang, corrispondente dell’emittente televisiva tedesca Deutsche Welle News, avrebbe affermato al The Sun: «Ci sono le ragioni per essere scettici riguardo quanto condiviso dalla Cina con il resto del mondo. Su certi aspetti sono stati abbastanza trasparenti, mentre su altri rimangono vaghi e inattendibili». I giornalisti di Initium, un periodico con sede a Hong Kong, avrebbero intervistato questa settimana i lavoratori dei crematoi di Wuhan, che sosterrebbero la mancanza di una giusta prassi d’identificazione delle vittime. Si teme dunque che le autorità cinesi stiano cremando corpi in gran segreto. 

L’indagine arriva subito dopo il sorpasso del coronavirus (in termini di persone infettate), rispetto alla SARS: 9,692 il primo, 8,096 la seconda. I morti per la SARS fra 2002 e 2003 furono 774. Per William Yang il numero dei morti ufficiali da coronavirus finora è troppo basso rispetto a quanto ci si aspetterebbe, dunque la teoria dell’insabbiamento di informazioni, secondo lui, «ha senso». La Cina sta attuando misure di sicurezza estreme per bloccare la diffusione del virus, come mettere in quarantena 50 milioni di persone in tutta la provincia di Hubei (dove si trova Wuhan), ma i morti e i casi continuano ad aumentare in tutto il mondo. La tensione cresce, ora iniziano a proliferare le teorie complottiste, ma per risolvere l’emergenza, cedere al panico non può essere una soluzione. 

Fonte: Leggo.it