I 100 anni della Clinica Ruesch

27 Marzo 2019 - 19:42

I 100 anni della Clinica Ruesch

Cento anni di vita, centomila nascite, cento interventi chirurgici gratuiti. Sono i numeri che contraddistinguono i festeggiamenti
del primo secolo della “Ruesch”, la clinica di viale Maria Cristina di Savoia, inaugurata nel 1919 per volontà dell’industriale di
origine svizzera Arnoldo Ruesch.
Fitto il calendario di iniziative che verranno messe in campo, per l’occasione, attraverso la Fondazione Clinica Ruesch che sarà
costituita nel corso del 2019. A cominciare, appunto, dai cento interventi gratuiti che i chirurghi della Clinica eseguiranno a
favore di pazienti bisognosi e dalle campagne di prevenzione nei quartieri difficili della città, per perpetuare, così, la tradizione
solidaristica che ispirò la nascita della Ruesch.
In quanto ai cento interventi da eseguire gratuitamente, ci sarà un lavoro di “reclutamento” che vedrà impegnati, oltre alla
Clinica, Enti benefici e caritevoli, Onlus ed Istituzioni Sanitarie Pubbliche.
Ad illustrare il processo di cambiamento e di sviluppo realizzato nel corso dei primi cento anni della struttura napoletana – tra
le punte di diamante della buona sanità privata campana – a raccontarne la storia e illustrare le varie tappe delle iniziative
progettate per la straordinaria ricorrenza, con uno sguardo vigile al passato, al presente e al futuro, sono i fratelli Antonio e
Francesco Merlino, rispettivamente Presidente e Direttore Generale, nel corso di una conferenza stampa nella Sala Cenzato
dell’Unione degli Industriali di Napoli.
“In occasione del Centenario – comunica Antonio Merlino – sarà creata una Fondazione, avente come mission un nobile
scopo, consistente nell’impegno sociale nel campo della Salute, con spirito solidaristico, a beneficio delle fasce meno
abbienti della popolazione, in linea con lo spirito fondativo originario.
La prima iniziativa prevista è quella di organizzare 100 interventi gratuiti, in collaborazione e integrazione con enti locali,
ospedali pubblici ed onlus, oltre ad iniziative di prevenzione e progetti volti al miglioramento delle condizioni di salute e
benessere sociale a Napoli ed in Campania. Tali iniziative della Fondazione Clinica Ruesch avranno carattere permanente nel
tempo”.
“La Ruesch iniziò la propria attività nel 1919 per volontà dell’industriale di origine svizzera Arnoldo Ruesch, proprietario di filande
nel Sarnese. Egli volle ricordare così la memoria del fratello Carlo Giorgio (a cui è dedicata la denominazione della società),
tragicamente scomparso in un incidente ferroviario nel 1913 e con il quale aveva condiviso il sogno di far sorgere un moderno
ospedale con specifiche caratteristiche e la missione di contribuire a sostenere il fabbisogno sanitario del territorio” rievoca
Antonio Merlino.
“Nel documento programmatico del 1916, che precedette l’inaugurazione della Clinica – osserva – si evidenzia l’impegno
sociale a beneficio delle classi sociali più umili, favorendo l’assistenza a costo zero per i pazienti non abbienti, un mirabile
esempio ante tempore di Welfare e di Corporate Social Responsibility verso il territorio”.
“Arnoldo Ruesch – prosegue Merlino – emerge come un imprenditore illuminato e con una spiccata sensibilità per il sociale, in
assenza di un sistema sanitario ancora consolidato, si faceva parte attiva con la costituzione della Clinica Ruesch, per
soddisfare con questo progetto in prima persona il fabbisogno sanitario delle fasce più deboli”.
“Insieme con l’ordinaria clientela, talvolta anche straniera, venivano ospitati e curati, del tutto gratuitamente, anche gli operai
delle filande e le loro famiglie, oltre a pazienti poco abbienti segnalati dallo stesso Ruesch. Accanto alla casa di cura, nella
limitrofa Villa Iandolo, fu poco dopo trasferita – su sollecitazione di Elena d’Orleans, Duchessa d’ Aosta (la c.d. duchessa
crocerossina) – la scuola convitto per infermiere professionali “Croce Azzurra”, la prima scuola in Italia ad utilizzare il metodo di
Florence Nightingale, diretta dall’inglese Grace Baxter, già presente a Napoli dal 1896”.
Il binomio Ruesch-Croce Azzurra durerà fino agli anni ’80 quando fu disposta la chiusura dei convitti. Quella scuola ha
contribuito a formare migliaia di infermiere napoletane in maniera strutturata e moderna nel corso di tutto il 900, che hanno
trovato poi collocazione in strutture sanitarie in tutta Italia. E tuttora, proprio alla Ruesch prestano servizio alcune delle ultime
infermiere provenienti da quella scuola.

Da Elena d’Orleans, nel 1920 a Vittorio Emanuele III ed Emanuele Filiberto di Savoia nel 1922, a Maria José principessa di
Piemonte (e futura regina) nel 1938: sono solo alcuni “visitatori” blasonati che nel corso degli anni si recarono presso la Clinica
e le cui firme rimangono impresse su libro visite.
“Oggi Ruesch – spiega ancora Antonio Merlino – opera nel settore della sanità privata/assicurata ed interpreta il proprio ruolo a
complemento del sistema SSN, a rappresentare il pilastro della Sanità Integrativa in sinergica interazione con quest’ultimo.
La radicale ristrutturazione effettuata negli anni 2011-2012 ha colto l’obiettivo di rilanciare la propria presenza sul territorio e la
propria offerta, al passo con i tempi, offrendo servizi di assistenza sanitaria secondo le mutate esigenze, oggi in continua
evoluzione”. C’è la volontà di aumentare le sinergie sul Territorio con i medici operatori per essere sempre più vicini alle
esigenze del paziente sia italiano, che straniero. “Ruesch – dice Antonio Merlino – ha infatti un particolare focus anche verso
l’assistenza e cura di pazienti stranieri, a supporto del crescente sistema turistico, con personale medico, infermieristico ed
amministrativo addestrato ad hoc, in grado di interagire in lingua e di assolvere ai particolari adempimenti gestionali e
burocratici necessari quando si assiste un paziente estero”.
“Ruesch – rileva ancora il Presidente – affronta a tutto tondo le sfide del presente e del futuro, che significano anche
concentrazione societaria e industriale, come avviene in tanti altri settori. Il testimone della Clinica Ruesch in 100 anni è
passato da tante mani. Dal 2016 la società è partecipata (e soggetta a direzione e controllo) da GVM Care&Research,
gruppo italiano operante nell’ospedalità privata a livello internazionale (presente in Campania anche con la Clinica
Montevergine) vedendo, dunque, oggi il proprio azionariato di riferimento in GVM e nelle famiglie Merlino e Del Genio”.
“La Clinica – conclude Antonio Merlino – crede in una filosofia che pone il Paziente al centro, investe su tecnologie mediche e
digitali-informatiche, sulla qualità dell’assistenza, sulla clinical governance e sulla gestione e riduzione del rischio clinico, su
professionalità mediche ed assistenziali elevate, nonché sul fare in modo che sia possibile ottenere l’esecuzione di processi
strutturati in tempi rapidi a tutela dell’utenza e della qualità complessiva del servizio offerto”.
Il Direttore Generale, Francesco Merlino entra nello specifico dei “numeri” che caratterizzano l’attività della Casa di Cura. “La
Ruesch – spiega – da anni promuove accordi diretti con enti terzi: collabora con oltre 60 soggetti tra assicurazioni e fondi
sanitari, casse di previdenza e di mutua assistenza, network internazionali. È promotrice di programmi innovativi, coniugando
tecnologie e professionalità. Dal 2012 ad oggi abbiamo investito in nuove apparecchiature, impianti e ammodernamento
dell’infrastruttura. Sono 350 i chirurghi e i medici accreditati ed autorizzati oggi ad esercitare la propria attività, tra cui noti
professionisti nelle branche chirurgiche generaliste (Chirurgia Generale, Ginecologia e Ostetricia, Ortopedia, Oculistica,
Chirurgia Urologica, Maxillo-Facciale, Endocrinologica, Otorinolaringoiatrica, Senologica, Chirurgia Plastica e Ricostruttiva,
Procreazione Medicalmente Assistita) nonché nella diagnostica per immagini e di laboratorio”.
Il Direttore Generale precisa: “Questo ci ha consentito di dare una risposta concreta al territorio, erogando nel 2018 oltre 50
mila prestazioni ambulatoriali e 5 mila ricoveri ripartiti tra le varie branche, portando avanti contemporaneamente sia la
tradizione e l’alto livello di servizio personalizzato, che l’innovazione. Stimiamo, come dato storico, che in 100 anni siano stati
effettuati in Ruesch circa 400 mila interventi; un record lo detiene l’Ostetricia contando circa centomila nati dal 1919 ad oggi.
Lo scorso anno sono stati effettuati numerosi interventi chirurgici di alto profilo, anche con l’adozione di tecniche
laparoscopiche 3D, laser di ultima generazione e protocolli di avanguardia. Si è sperimentata e si studia la chirurgia robotica”.
Sono in essere programmi di Medicina Predittiva e di Precisione, di Telemedicina e servizi domiciliari che rappresentano una
parte del futuro della Sanità, anche avvalendosi di fondi europei, progetti di ricerca e di sviluppo e che fanno di Ruesch un
player della sanità campana che vuole stare al passo con i tempi.
Ma ritorniamo ai numeri. Centomila nascite alla Ruesch, dunque, ricorda Francesco Merlino. Questo vuol dire che ha avuto
natali nella clinica di viale Cristina di Savoia un vero e proprio esercito di napoletani e non. Tant’è che è sorto anche un
gruppo su Facebook che ne sta mettendo in contatto tantissimi: un modo concreto e moderno per creare un legame tra
coloro i quali sono nati in un luogo dove tutti i giorni la professionalità si incontra con l’umanità, a testimoniare un secolo
d’amore per la città vissuto intensamente.