Gloria, uccisa davanti ai figli perché non voleva prostituirsi
Gloria Pompili morì a 23 anni, uccisa di botte davanti agli occhi dei figli piccoli (3 e 5 anni) nell’agosto del 2017 a Prossedi, un minuscolo comune di provincia di Latina. Per il suo omicidio sono accusate tre persone: la zia Loide Del Prete, il compagno di lei Mohamed Saad e il fratello Hady Saad. Ieri il procuratore Carlo Lasperanza ha chiesto, nella sua requisitoria, una condanna a 60 anni per i tre imputati nel processo per la morte della ragazza: 24 anni per la zia e per Mohamed, 12 per Hady. Le accuse sono di omicidio per i primi due e di maltrattamenti e sfruttamento della prostituzione per il terzo.
L’omicidio di Gloria Pompili, costretta a prostituirsi e massacrata di botte
Gloria, infatti, veniva costretta a prostituirsi dai parenti fin dal 2006. Il 23 agosto 2017 è morta in una piazzola di sosta della Monti Lepini per le botte prese poco tempo prima. “Gloria è morta per i figli. In questo processo ci sono state delle fonti eterogenee di ogni estrazione sociale che ci hanno detto la stessa cosa. Non è avvenuta una disgrazia, questo è stato un omicidio”, ha detto nella sua requisitoria il procuratore. “Mia figlia non era una prostituta, era una brava mamma. Quella gente l’ha obbligata. Voleva ribellarsi e l’hanno fatta fuori. Per anni ha vissuto insieme a me, poi si è trasferita dalla zia. Da quel momento, non l’ho più vista. Ho scoperto a cose fatte che si è sposata con il fratello del compagno di mia cugina, ma era un matrimonio di convenienza. L’hanno obbligata per permettere all’uomo di ottenere il permesso di soggiorno”, ha raccontato la mamma di Gloria ai microfoni di Chi l’ha visto?. (Fanpage)