Giustizia internazionale e cambiamenti climatici: un’importante occasione di confronto tra i giudici italiani

12 Maggio 2025 - 19:44

Giustizia internazionale e cambiamenti climatici: un’importante occasione di confronto tra i giudici italiani

Giustizia internazionale e cambiamenti climatici: 

un’importante occasione di confronto tra i giudici italiani

Grande partecipazione e attenzione per il convegno internazionale “Giustizia internazionale e cambiamenti climatici: esperienze e prospettive a confronto”, promosso dal Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università Vanvitelli, in collaborazione con il Dottorato di ricerca in Internazionalizzazione dei sistemi giudiziari e diritti fondamentali, su iniziativa del prof. Andrea Saccucci.

L’incontro, tenutosi presso l’Aula Franciosi di Palazzo Melzi, ha rappresentato un’importante occasione di riflessione e confronto sul ruolo cruciale della giustizia internazionale nel contrasto al cambiamento climatico. Dopo i saluti istituzionali del Rettore Gianfranco Nicoletti, del Direttore del Dipartimento Raffaele Picaro e del Coordinatore del Dottorato Ambrogio De Siano, il prof. Andrea Saccucci ha introdotto i lavori, condotti dal prof. Fausto Pocar, figura di riferimento nel diritto internazionale.

“L’incontro di oggi qui a Palazzo Melzi, si propone di mettere a confronto le esperienze di vari giudici italiani, presso istanze di giustizia internazionale, sul tema del contenzioso climatico, ha spiegato il prof. Andrea Saccucci che ha introdotto i lavori. Il cambiamento climatico è un problema globale è un problema di difficilissima gestione e risoluzione ma che deve essere affrontato non soltanto dai legislatori nazionali dai governi ma anche dai giudici che sono chiamati, poi ad applicare le norme del diritto interno del diritto internazionale”.

Nel corso dell’evento, Giuseppe Palmisano ha sottolineato la pericolosità di una politica miope e non lungimirante in ambito ambientale, evidenziando come le conseguenze del cambiamento climatico colpiscano tutti gli Stati, inclusi quelli in via di sviluppo rapido. “Se non si procede con una revisione profonda dei sistemi produttivi ed economici, le conseguenze potrebbero essere drammatiche per l’intero pianeta”, ha dichiarato.

Significativo anche l’intervento di Raffaele Sabato, che si è soffermato sulla sentenza Cannavacciuolo relativa alla Terra dei Fuochi, definendola innovativa per le implicazioni concrete: “Non solo informazione alla popolazione e obbligo di bonifica da parte dello Stato, ma anche una fase successiva volta a determinare le responsabilità risarcitorie individuali”.

Il convegno ha offerto un confronto vivace tra esperienze giurisdizionali e ha ribadito l’urgenza di un’azione globale e coordinata. Si è inoltre delineato il ruolo crescente dei giudici internazionali nel promuovere una governance climatica equa e sostenibile, capace di integrare giustizia ambientale e tutela dei diritti fondamentali.

L’evento ha segnato il primo appuntamento di un ciclo di incontri dedicato al dialogo tra i rappresentanti italiani delle giurisdizioni internazionali, con l’obiettivo di affrontare, in chiave giuridica, le grandi sfide globali del nostro tempo.

Hanno preso parte al dibattito autorevoli giuristi delle principali giurisdizioni internazionali, tra cui: Ida Caracciolo, Giudice del Tribunale internazionale del diritto del mare; Raffaele Sabato, Giudice della Corte europea dei diritti umani;Massimo Condinanzi, Giudice della Corte di giustizia dell’Unione europea;Giuseppe Palmisano, Membro del Comitato ONU per i diritti economici, sociali e culturali; Rosario Salvatore Aitala, Primo Vicepresidente della Corte penale internazionale; Attila Tanzi, Membro del Panel di arbitri e conciliatori dell’ICSID.