Gino Cecchettin, padre di Giulia, uccisa da Filippo Turetta, lo scorso 11 novembre 2023, ha scritto una lettera diretta ad artisti e case discografiche, invitando loro ad utilizzare un linguaggio più consapevole nei testi.
Una lettera e due vademecum. Un messaggio chiaro da indirizzare a chi fa musica. Chi scrive e canta ha un compito importante per Gino Cecchettin, quello di unire ed educare, al fine di evitare di promuovere stereotipi di sessismo e di soggiogamento di un sesso sull’altro.
La lettera è arrivata in occasione dell’Aperyshow Charity Event di Arsego, in provincia di Padova, che si svolgerà a breve.
“Le parole che scegli, i messaggi che trasmetti, arrivano a migliaia di giovani, e lasciano tracce. Ti invito a considerare la possibilità di lasciare da parte quei contenuti che – consapevolmente o no – possono alimentare una cultura della sopraffazione”. Queste alcune delle parole utilizzate da Gino Cecchettin all’interno del messaggio.
Ovviamente l’invito si inserisce all’interno di un impegno importante che ormai da tempo la Fondazione Giulia Cecchettin persegue da tempo, ovvero quello della parità di genere. Il lavoro si amplia di percorsi educativi all’interno delle scuole, progetti formativi nelle aziende e conferenze ed interventi anche in ambienti istituzionali. E secondo Gino Cecchettin, la musica può essere parte del problema, ma che, se impegnata e sfruttata al meglio, può essere una soluzione al problema stesso.
Fonte: La Repubblica