Gianluca Vialli nei suoi ultimi racconti:”non so ancora quanto vivrò,ma ho sentito tutto questo come un viaggio”

6 Gennaio 2023 - 11:45

Gianluca Vialli nei suoi ultimi racconti:”non so ancora quanto vivrò,ma ho sentito tutto questo come un viaggio”

Purtroppo la malattia che da anni seguiva Gianluca Vialli,lo ha condotto alla morte.

Il lungo viaggio come da lui raccontato in un intervista ha raccontato il profondo della sua malattia.

Solamente nel 2018, in occasione della presentazione di un suo libro, Gianluca Vialli confessa di essere malato di tumore. Quando ne parla, Vialli ha già sostenuto due cicli di chemioterapia e un intervento chirurgico: 17 mesi di cure continue, quasi di nascosto, che lo avevano debilitato nel fisico e nella mente.

“Ti prende come un senso di vergogna, come se quel che ti è successo fosse colpa tua. Giravo con un maglione sotto la camicia perché gli altri non si accorgessero di nulla” dirà circa un anno più tardi dalla prima diagnosi. “Non l’ho condiviso ampiamente per 12 mesi perché senti che stai deludendo qualcuno, come i tuoi genitori e non vuoi che ti vedano soffrire. Non volevo essere visto come un povero ragazzo con una malattia perché sono sempre stato percepito come un ragazzo duro, forte con molta determinazione. Non essere in quella posizione mi rendeva inquieto”.

Il peggio, però, sembra essere passato: la chemio e le cure hanno portato effetti confortanti e Vialli lo confessa, anche se sempre sottovoce, con un profilo basso, come la malattia gli ha insegnato si deve vivere, scansando il baratro ma senza mai trionfare per la vetta raggiunta: “Sto bene ora e sono tornato ad avere un fisico bestiale.

Anche nel momento del massimo conforto Gianluca Vialli è rimasto tremendamente realista. A tre anni dalla malattia insiste nel vivere la situazione con la serenità di chi non ha vinto una battaglia ma è riuscito ad avanzare le proprie truppe di un altro po’. “È stata molto, molto dura, anche per un tipo tosto come me. Ora sono felice, ma lo dico sottovoce: può sembrare strano, in questo momento mi sento più fortunato rispetto a tanti altri. Ho sempre pensato di non voler combattere il cancro, perché è un nemico troppo grande e potente, ho sentito tutto questo come un viaggio. Si tratta di viaggiare con un compagno indesiderato fino a quando, si spera, non si annoi e muoia prima di me”.

Il viaggio sembra essere tornato splendido: Vialli accetta la chiamata dalla Federcalcio, prende con felicità un incarico importante come quello di capo delegazione della Nazionale italiana. Che in quel periodo è guidata dal suo amico di sempre, Roberto Mancini. E con il ‘Mancio’ trasforma un altro momento difficile, caratterizzato dalla pandemia e dal Covid, in una favola straordinaria, con la vittoria agli Europei. E’ l’estate del 2021, tutto sembra sorridere. Sembra. Nell’inverno 2021 il tumore al pancreas torna a bussare.

Il periodo di tranquillità scompare, neve al sole: purtroppo Vialli si ritrova a dover di nuovo lottare con il tumore. Lo spirito oramai è quello di sempre, a viso alto e sguardo fisso senza più alcuna sensazione di vergogna, senza nessun grido disperato di battaglia.  Contrariamente a quanto fece nel 2017, Vialli ne parla per primo, in modo spontaneo, estremamente consapevole di cosa l’aspetti: “Sto abbastanza bene ma non ho ancora completato questo viaggio. L’ospite indesiderato è sempre con me e ogni tanto è un pochino più presente, altre meno. Io adesso sto facendo un periodo di manutenzione, diciamo così. Si va avanti, speriamo che mi possiate sopportare ancora per tanti anni. Sono fiducioso e ottimista in questo senso”.

Nel silenzio e nel rispetto della sua convivenza con il cancro, Gianluca Vialli mantiene sempre fede ai propri impegni e al suo ruolo di capo delegazione. Appare però meno in pubblico,  l’ultima volta lo fa in TV nell’occasione di raccontare un’altra straordinaria favola, con il suo amico di sempre Roberto Mancini e il ricordo dello storico scudetto con la Sampdoria. Lo fa in punta di piedi parlando del suo periodo difficile, la paura di non farcela, con la serenità di chi sta proseguendo il cammino, racchiuso nello storico abbraccio con il ct a conclusione della finale di Wembley: “E’ stato un abbraccio totale, dove c’era dentro tutto, anche i pensieri che c’erano venuti, per le mie condizioni”.

Nel dialogo con Alessandro Cattelan, ad inizio 2022, le confessioni più intime e recenti sulla convivenza con la malattia, con la piena consapevolezza della criticità della situazione e dello stato del tumore: “Oggi so che ho il dovere di di comportarmi in un certo modo nei confronti delle persone, di mia moglie, delle mie figlie perché non so quanto vivrò. Cerco di non perdere tempo”.

Vialli aveva messo in pausa i propri impegni con la Nazionale con un comunicato lo scorso 16 dicembre: “Al termine di una lunga e difficoltosa ‘trattativa’ con il mio meraviglioso team di oncologi ho deciso di sospendere, spero in modo temporaneo, i miei impegni professionali presenti e futuri”, dirà poco prima di volare a Londra e venire ricoverato. “L’obiettivo è quello di utilizzare tutte le energie psico-fisiche per aiutare il mio corpo a superare questa fase della malattia, in modo da essere in grado al più presto di affrontare nuove avventure e condividerle con tutti voi. Un abbraccio”.

Fonte: fanpage