“Già due bambini morti”. Skullbreaker Challenge, il nuovo gioco che terrorizza i genitori
Su WhatsApp, sugli smartphone dei ragazzini ma anche nelle chat tra i genitori, girano da qualche giorno alcuni video dal contenuto decisamente pericoloso. Nei filmati si vedono di solito tre giovani in riga che saltano, e a un certo punto i due ai lati scalciano violentemente le gambe del giovane al centro, facendolo cascare per terra orizzontale.
Un “giochino” social orribile, dal nome Skullbreaker Challenge: skullbreaker, letteralmente, significa “rompicranio”, cioè ciò che si rischia se si cade in maniera particolarmente violenta. La catena di Sant’Antonio che gira tra i genitori parla – citando un articolo in lingua spagnola – addirittura di due bambini già morti: notizia falsa, sebbene ci siano stati effettivamente due casi di bambini feriti (uno a Miami, l’altro in Venezuela), ma che non hanno perso la vita.
LA SEDICENNE DI MIAMI
Del caso della ragazza di Miami parla proprio Telemundo: la ragazza, una sedicenne che studia alla South Dade High School di Honesty, sarebbe stata convinta a partecipare con l’inganno. Secondo la madre infatti, la giovane non sapeva nulla di come fosse il “gioco”, e quando ha ceduto alle richieste dei compagni, che le chiedevano di farsi filmare, è caduta ed è rimasta ferita alla testa e ad alcune parti del corpo per via della brutta caduta. «E se mia figlia si fosse suicidata?», ha chiesto, davanti alle telecamere, la mamma della studentessa, che ha fatto causa al consiglio scolastico e ritirato la figlia dalla scuola.
PERICOLO EMULAZIONE
Morti o non morti, non cambia la pericolosità del gioco, una delle solite tendenze che ciclicamente spuntano sui social: in questo caso partito da TikTok, la app che sta spopolando tra i teenager anche in Italia. Si rischia davvero di rompersi la testa, provocando danni gravissimi, come la commozione cerebrale, la distorsione cervicale o appunto la frattura del cranio. L’ennesimo “giochino” pericoloso, dopo la Blue Whale, la Tide Pods Challenge, la Samara Challenge e tanti altri: come pericolosa è l’emulazione, dato che lanciare l’allarme su questo tipo di pratiche provoca spesso un proliferare delle stesse.
Fonte: Leggo.it