Genitori indagati insieme alla figlia per il neonato abbandonato nel cassonetto

4 Novembre 2025 - 21:02

Genitori indagati insieme alla figlia per il neonato abbandonato nel cassonetto

I genitori della donna che ha abbandonato il proprio neonato in un cassonetto a Cesena sono ora indagati per tentato infanticidio in concorso. Lo rivela il programma Dentro la Notizia su Canale 5, secondo cui l’indagine sarebbe partita dalle dichiarazioni della 31enne – già seguita dai servizi sociali – che avrebbero mostrato alcune incongruenze rispetto alla versione fornita dai genitori. La donna, infatti, li avrebbe in qualche modo coinvolti nella vicenda, motivo per cui anche loro risultano ora formalmente indagati.

Nel frattempo, i servizi sociali del Comune di Cesena hanno diffuso una nota ufficiale per chiarire la propria posizione. La 31enne, spiegano, era stata presa in carico già da giugno e inserita in un protocollo specifico per le maternità difficili, ma aveva rifiutato ogni tipo di aiuto e sostegno. Anche i familiari avevano comunicato di non voler occuparsi del bambino.

Affetta da una grave disabilità cognitiva, la donna resta indagata dalla Procura di Forlì per infanticidio. Nella notte tra il 29 e il 30 ottobre aveva partorito in casa, alla periferia di Cesena, per poi abbandonare il piccolo accanto ai cassonetti dei rifiuti. Il neonato, trovato in stato di ipotermia da un passante che ha dato l’allarme, è stato trasportato d’urgenza all’ospedale Bufalini, dove è stato dichiarato fuori pericolo.

La vicenda si inserisce in un quadro di forte disagio economico e sociale. La 31enne viveva con i genitori, mentre il padre del bambino – un 54enne anch’egli con disabilità cognitiva – non conviveva con lei, pur essendo a conoscenza della gravidanza. Entrambi erano seguiti da tempo dai servizi sociali, insieme alla Tutela Minori, al Consultorio familiare e alle strutture sanitarie territoriali.

Gli operatori spiegano che la donna era stata informata di tutte le alternative di sostegno, incluso il parto in anonimato, ma aveva respinto la presa in carico. Anche i tentativi del Consultorio di mantenere un contatto costante con lei e con il compagno erano falliti. La 31enne avrebbe manifestato in più occasioni la volontà di non occuparsi del bambino.

Pochi giorni prima del parto era attesa in ospedale per un controllo: le ecografie avevano rivelato una posizione podalica del feto, ma la donna e il compagno non si erano mai presentati. Il travaglio sarebbe iniziato nella notte del 29 ottobre; una prima telefonata confusa al 118 era arrivata in quelle ore, ma l’allarme vero e proprio è scattato solo la mattina successiva, quando la donna, in stato di shock e a rischio emorragia, è stata trovata dai soccorritori.

Al momento del parto in casa erano presenti anche i genitori della 31enne, ora chiamati a chiarire il loro ruolo. I carabinieri hanno sequestrato alcune stanze dell’abitazione e un garage esterno per i rilievi. La Procura di Forlì sta ricostruendo nel dettaglio la dinamica dei fatti, valutando anche la capacità d’intendere e di volere della donna.

Il neonato, attualmente affidato alle cure dell’ospedale, è in buone condizioni. I servizi sociali sono al lavoro per trovargli una nuova collocazione familiare. L’episodio riaccende il dibattito sulla tutela delle maternità fragili e sulla necessità di strumenti più efficaci per prevenire simili tragedie.

Fonte: Fanpage.it

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