“Fatevi da parte” studenti stranieri esclusi senza motivo dall’ingresso a discoteca napoletana

10 Giugno 2024 - 13:17

“Fatevi da parte” studenti stranieri esclusi senza motivo dall’ingresso a discoteca napoletana

Gruppo di studenti internazionali ospiti a Napoli respinti senza motivo dall’ingresso di un locale a Napoli.

E’ quanto accaduto ieri sera 9 giugno 2024 presso il locale Naif a via Nisida a Napoli. Un gruppo di studenti americani ed asiatici, ospiti di una amica napoletana, si erano recati, unitamente a quest’ultima, verso le 19 presso l’ingresso del locale suindicato. Gli stessi, tutti maggiorenni, in precedenza avevano anche prenotato un tavolo per godersi la serata. Dopo una fila di oltre un’ora giunti all’ingresso, l’addetto alla sorveglianza, senza chiedere documenti, chiede loro di farsi da parte.

I giovani credono inizialmente che debbano solo semplicemente attendere per essere accompagnati al tavolo. Ma nel giro di pochi muniti comprendono di essere stati esclusi dall’ingresso senza alcuna motivazione. Increduli assistono all’ingresso degli altri in fila dopo di loro, mentre a loro viene impedito.

Cercano di avere spiegazioni sul motivo della loro esclusione ma l’addetto alla sicurezza, dapprima li ignora  e poi li invita a rifare la fila. I malcapitati studenti rifanno la fila per un’altra ora ma vengono nuovamente respinti e questa volta con molta maleducazione. Una ragazza del gruppo ricorda all’addetto che deve fornire un motivo trattandosi di locale aperto al pubblico e che non può respingere gli ospiti per motivi razziali. Secondo la versione dei ragazzi, l’addetto risponde con un gestaccio.

A nulla sono valsi i tentativi dell’amica napoletana che li ospita. I giovani sono dovuti andare via dopo oltre 3 ore di attesa riparandosi in un locale adiacente e successivamente alla ricerca di un taxi.

Il racconto delle vittime

Abbiamo ascoltato alcuni di loro, vittime di questo triste episodio. Chiara, giovane napoletana che studia all’estero, si dice fortemente amareggiata per quanto successo ai suoi amici ospiti. “Sono sempre stata orgogliosa della nostra ospitalità ma quello che è successo ieri in presenza dei miei amici mi ha fatto vergognare. Non ho saputo dare loro spiegazione plausibile.”    Anche Lucas, studente di nazionalità brasiliana presso la Cornell University negli Stati uniti, racconta: “E’ stato un incubo. Un attesa di ore per essere trattati come ospiti di serie B. Forse perché non eravamo italiani? Non so darmi una spiegazione.” Anche Ben, studente di nazionalità coreana, ammesso alla Jhons Hopkins per il prossimo anno ed in vacanza a Napoli ospite di Chiara: “Sono rimasto molto amareggiato. La città di Napoli è bellissima. Noi eravamo entusiasti di trascorrere una serata di divertimento a Napoli con gli amici napoletani. Quando siamo negli Stati Uniti, accediamo tranquillamente alle discoteche con alta sorveglianza all’ingresso e non siamo mai stati respinti senza motivo. In quel locale all’ingresso nessuno controllava i documenti. Eri dentro o fuori se piacevi o no!

Chiara, la nostra compaesana, chiarisce. “i miei amici erano tutti ben vestiti e maggiorenni. Provengono da ottime famiglie con una sana educazione. Avevamo anche prenotato un tavolo. Sono ragazzi perbene che non hanno grilli per la testa. Sono qui per una breve vacanza e avevo io proposto questa serata. Sono davvero mortificata. Ho cercato in ogni modo di contattare i responsabili del locale ma non c’è stato nulla da fare. Non è mai accaduto questo in America.”

La madre di Chiara, l’avvocato Rosa Di Caprio, ha tentato di contattare dei responsabili per avere giustificazioni in merito a tale trattamento. Dopo aver inviato anche un messaggio nessuno si è degnato di rispondere: “Mi aspetto una motivazione valida o delle scuse. Mi impegno tanto per far conoscere Napoli e napoletani nel mondo visto che le mie figlie vivono all’estero. Ma vedere che questi ragazzi vengono offesi in questo modo oppure anche derubati dai tassisti sulle tariffe, mi fa vergognare della mia città”.

L’avvocato sottolinea anche come dai racconti dei ragazzi non vi è alcun controllo all’accesso sulla minore o maggiore età degli affluenti. Tutto si basa su un arbitrio dell’addetto al controllo e non esclude che alla base vi siano stati dei motivi razziali per l’esclusione. Se poi questo avviene in maniera indiscriminata siamo alla frutta.

Nel frattempo i ragazzi stranieri a cui diamo il nostro caloroso abbraccio napoletano, resteranno fino alla fine di questo settimana, sperando non abbiano altre disavventure.

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