«Fare le affermazioni che ho fatto io non significa esortare le persone ad essere irresponsabili. Le misure di distanziamento e lockdown sono servite per portarci a questo punto e vanno mantenute. Non voglio essere strumentalizzato dal punto di vista politico, morirò da medico».
Alberto Zangrillo, direttore delle Unità di anestesia e rianimazione generale e cardio-toraco-vascolare dell’ospedale San Raffaele di Milano, puntualizza il messaggio da inviare alla popolazione dopo le dichiarazioni sul «virus clinicamente non c’è più» che hanno scatenato diverse polemiche soprattutto nel mondo scientifico e nell’opinione pubblica.
Zangrillo chiede di non essere strumentalizzando sottolineando però come il virus sia ancora con noi «e dobbiamo imparare a conviverci. Nessuno, nemmeno noi, ha mai potuto dimostrare che è modificato».
L’evidenza clinica – spiega – «non solo nelle terapie intensive ma anche nei pronto soccorso, ci porta a dire che la manifestazione patologica è in via di netto affievolimento. Non c’è più un’evidenza clinica che debba preoccupare».
Il direttore delle Unità di anestesia e rianimazione generale e cardio-toraco-vascolare del San Raffaele di Milano dice la sua anche sull’eventuale seconda ondata del virus.
«Chiunque si possa permettere di dire ‘ci sarà una seconda ondata a ottobre o a dicembre’ dice cose che non hanno senso da un punto di vista scientifico. È come dire ‘a Milano a Sant’Ambrogio nevicherà’». Fonte: Leggo.