Espolde il caso: stretta di mano con l’ultrà condannato per spaccio

17 Dicembre 2018 - 10:42

Espolde il caso: stretta di mano con l’ultrà condannato per spaccio

Espolde il caso: stretta di mano con l’ultrà condannato per spaccio

La presenza di Matteo Salvini, ministro dell’Interno, alla festa per i 50 anni di vita della Curva Sud della sua squadra del cuore sta destando scalpore. Non solo perché per un ministro dell’Interno è un fatto abbastanza insolito, ma per un altro fattore. Uno scatto che immortala un saluto amichevole con Luca Lucci, uno dei capiultrà milanisti, arrestato solo pochi mesi fa in un’inchiesta per traffico di droga.

Domenica pomeriggio, all’Arena Civica di Milano, Matteo Salvini ha celebrato il Milan con altri 5mila tifosi. Ha tenuto a precisare che la sua presenza, in quella circostanza, era lontana dagli incarichi istituzionali. “Solo un indagato tra altri indagati”, ha spiegato il leader leghista a chi gli ricordava la presenza di molti pregiudicati in quell’occasione. Ma i sorrisi e la stretta di mano con Luca Lucci non sono piaciuti.

Estorsione, traffico di droga, violenze, i capi d’imputazione per il 37enne rossonero. Da poco uscito di prigione (dopo aver patteggiato a settembre una pena di un anno e mezzo). Era stato arrestato insieme ad altre 21 persone per traffico di droga nell’ambito di un’operazione della stessa Questura di Milano. In quell’operazione vennero sequestrati 600 chili di hashish, marijuana e cocaina. Stando all’indagine, fu proprio il “Toro”, come è soprannominato Lucci, a scovare e scollegare una telecamera della polizia utile alle indagini. (tgcom24.it)