Si chiamava Eros Cinti ed era un operaio di 42 anni. Eros è morto poco dopo le 8 nel piazzale interno alla sede di Ansaldo Energia lungo il torrente Polcevera. Cinti era padre di due figli di 6 e 11 anni e abitava nel quartiere genovese di Pontedecimo. L’uomo che lavorava per la ditta Geko, stava movimentando un carico insieme con alcuni colleghi e sarebbe stato colpito da un pezzo caduto da una gru, forse a causa del forte vento che da ieri sera soffia sul capoluogo ligure; l’area è stata messa sotto sequestro e i sindacati hanno subito dichiarato 8 ore di sciopero.
Sconvolti i colleghi che stavano lavorando con l’uomo rimasto schiacciato: i rappresentanti sindacali hanno parlato di “una scena tremenda” e “un incidente orribile”. Vella, segretario della Fim Cisl Liguria, è stato tra i primi ad arrivare sul piazzale di Ansaldo Energia: “Sono passati pochi giorni dall’inizio dell’anno è già dobbiamo fare i conti con diversi incidenti sul lavoro, oggi un operaio ha perso la vita.
Le cause le accetterà la magistratura, ma nel 2019 non si può morire di lavoro. Dobbiamo riflettere sul perché bisogna pagare questo tributo”. Via Twitter, la genovese Annamaria Furlan, segretaria generale della Cisl, ha scritto che “un lavoratore di 30 anni ha perso la vita a Genova all’Ansaldo Energia. Un fatto grave che ci lascia tutti sgomenti. La sicurezza sul lavoro resta un’emergenza nazionale nel silenzio inaccettabile del governo e della politica”.
“Il cordoglio non basta più – conclude – serve una mobilitazione di tutta la società civile. Il cordoglio non basta più. Serve mobilitazione di tutta la società”. Dopo le prime dichiarazioni è importante sottolineare che gli operai non stavano eseguendo operazioni legate al cantiere del ponte Morandi, ma lavorazioni interne ad Ansaldo Energia.
Fonte: Caffeina