Elena Santarelli lotta da tempo contro la malattia del piccolo Giacomo, questo le ha permesso di conoscere molto da vicino la realtà delle malattie tumorali in età pediatrica. Del resto, è in prima linea con le associazioni per fare in modo di aiutare la ricerca, sensibilizzare e mantenere sempre i riflettori bene accesi. Questa volta, però, i riflettori sono accesi su una brutta notizia, la scomparsa della piccola Marzia, figlia di Valeria, una donna coraggiosa che Elena Santarelli ha conosciuto in questo percorso.
Il messaggio della Santarelli
«Quando inizi un percorso così, immagini tante cose, e fra le tante immagini speri di poter continuare questo cammino fatto di alti e bassi insieme ai tuoi amici conosciuti in ospedale e in questo caso alla tua migliore amica di percorso e a sua figlia. Questo mio sogno è stato spezzato ieri sera quando ho avuto la notizia che Marzia aveva smesso di soffrire. Penso al dolore della sua mamma, del suo papà e dei suoi familiari, un dolore incolmabile perché la vita non dovrebbe andare così, sono i figli che salutano i genitori e non il contrario. Ci sono domande a cui non possiamo dare una risposta, diventiamo solo dei tristi spettatori senza capire il senso».
La dedica alla madre della piccola
«Diventare genitori vuol dire anche questo,vuol dire essere come Valeria ,la mamma di Marzia ,un esemplare più che raro di forza interiore capace di “sorridere“ nonostante tutto e di indossare la maschera del “va tutto bene“ anche quando sai che nulla sta andando bene. Valeria te e tua figlia siete un esempio per me e sono stata fortunata a conoscervi in questo cammino maledetto, abbiamo riso pianto e ancora riso ma le lacrime che scendono oggi dal tuo viso non avrei mai voluto asciugartele. Marzia sarai sempre nel mio cuore e quello che posso promettere a te e alla tua famiglia che mi batterò finché avrò forze per aiutare la ricerca. Eri, sei e sarai una bimba piena di Luce. A tutte le mamme che possono sentire il profumo dei propri figli… sentitevi enormemente grate per questa fortuna».