Ecco perché la giustizia ha assolto Berlusconi nel caso Ruby Ter: le motivazioni dietro la storica decisione

15 Febbraio 2023 - 14:24

Ecco perché la giustizia ha assolto Berlusconi nel caso Ruby Ter: le motivazioni dietro la storica decisione

Dopo oltre sei anni di processo, i giudici della settima penale di Milano hanno emesso la sentenza sul caso Ruby Ter, il processo che vedeva Silvio Berlusconi e altre 28 persone accusate di corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza. La sentenza ha assolto tutti gli imputati perché “il fatto non sussiste”, cioè perché l’accusa non è stata ritenuta provata.

L’udienza si è tenuta nell’aula bunker di San Vittore a Milano, e ha visto la presenza della principale protagonista del caso, Karima El Mahroug, nota come “Ruby Rubacuori”, che all’epoca dei fatti aveva 17 anni e frequentava le feste organizzate dal leader di Forza Italia.

El Mahroug si è presentata in aula dopo la lettura della sentenza, e ha espresso la sua soddisfazione per l’esito del processo: “Non immaginavo una cosa così. Sono contentissima. È stata una liberazione da una vicenda che mi ha travolto quando avevo 17 anni e che è stata un macigno non da poco”.

Assente in aula, invece, il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, difeso dal legale Federico Cecconi, che si è detto “enormemente soddisfatto” per la terza assoluzione del suo assistito, dopo quelle per i filoni di Siena e Roma.

La sentenza di assoluzione si basa sull’argomentazione secondo cui le giovani ospiti di Arcore, sentite nei due processi sul caso Ruby, “non potevano legittimamente rivestire l’ufficio pubblico di testimone”, in quanto andavano indagate già all’epoca. I verbali raccolti nei primi due processi Ruby, come testimoni, sono stati infatti dichiarati inutilizzabili nel dibattimento. Inoltre, è stata ritenuta non provata l’accusa di corruzione in atti giudiziari perché manca “l’ipotizzato corruttore, nel caso di specie Berlusconi”.

La decisione dei giudici è stata accolta con reazioni diverse. Il legale di El Mahroug, Paolo Boccardi, ha espresso il suo dissenso sulla sentenza: “Il mio cliente non può essere soddisfatta perché la verità non è emersa”.

Il Pd, invece, ha dichiarato di rispettare la sentenza, ma di sottolineare “l’importanza di garantire la separazione dei poteri e l’autonomia della magistratura”.

Il caso Ruby Ter ha rappresentato uno dei momenti più controversi della storia recente della politica italiana, e la sentenza di assoluzione potrebbe suscitare reazioni e polemiche da parte di alcuni settori dell’opinione pubblica. Tuttavia, resta il fatto che la decisione dei giudici è stata presa in base alle valutazioni e alle prove presentate durante il processo, e deve essere rispettata come tale.