E’ Italiano, del Sud e ha 18 anni il genio della medicina: è già un’ eccellenza

29 Marzo 2019 - 12:55

E’ Italiano, del Sud e ha 18 anni il genio della medicina: è già un’ eccellenza

E’ Italiano, del Sud e ha 18 anni il genio della medicina: è già un’ eccellenza

Ha 18 anni e, sebbene non sia ancora laureato, entra in sala operatoria aiutando con disinvoltura i chirurghi. Si chiama Giuseppe Bungaro, pugliese doc, inserito nelle 100 eccellenze come nuovo talento della medicina. Il motivo? Un’invenzione che riguarda le protesi vascolari grazie alla quale ha vinto l’European Union Contest for Young Scientists, competizione che vede in gara i talenti scientifici europei junior fra i 14 e i 21 anni). Giuseppe Bungaro, originario di Fragagnano (Taranto), frequenta l’ultimo anno di liceo scientifico e il suo voto più passo è “un sette in matematica”.

L’impegno di Giuseppe Bungaro deriva dai problemi di salute vissuti in prima persona: a 13 anni gli era stato diagnosticati un problema all’aorta addominale, mentre sua cugina doveva essere operata al cuore. A quel punto la decisione di iniziare a studiare e ad informarsi, mettendo a punto da autodidatta l’idea per uno stent pericardico auto-espandibile.

Preso dall’entusiasmo ho contattato il dottor Fausto Castriota (ai tempi coordinatore dell’Unità Operativa di Emodinamica e Cardiologia Interventistica al Maria Cecilia Hospital, in provincia di Ravenna) e, dopo due giorni, ero lì con lui in sala operatoria per assistere ad un intervento di angioplastica coronarica. Due anni fa però Giuseppe è entrato in sala operatoria da paziente. “Sapevo già come doveva essere fatto – dice – Non ero spaventato. Anche se ho dovuto lasciare il nuoto agonistico. Mi manca molto”.

Preso dall’entusiasmo ho contattato il dottor Fausto Castriota (ai tempi coordinatore dell’Unità Operativa di Emodinamica e Cardiologia Interventistica al Maria Cecilia Hospital, in provincia di Ravenna) e, dopo due giorni, ero lì con lui in sala operatoria per assistere ad un intervento di angioplastica coronarica. Due anni fa però Giuseppe è entrato in sala operatoria da paziente. “Sapevo già come doveva essere fatto – dice – Non ero spaventato. Anche se ho dovuto lasciare il nuoto agonistico. Mi manca molto”.

Dopo il diploma il sogno continua: “Voglio andare a studiare al San Raffaele di Milano, ci sono grandi professori che hanno fatto la storia della cardiochirurgia, sarebbe un onore”. Per chi non lo sapesse lo stent coronarico è un dispositivo medico, impiegato durante le procedure di angioplastica coronarica, allo scopo di contrastare il fenomeno delle coronarie ostruite (cioè la coronaropatia). Lo stent coronarico si presenta come un piccolo tubicino metallico a maglie espandile, capace di aderire alle pareti delle arterie coronarie, in modo da mantenerne la pervietà (laddove, ovviamente, c’è una tendenza all’occlusione). (Caffeina)