DRAMMA IN CLASSE. Accusa un malore e si accascia sul banco: Luisa muore per meningite acuta
Torna l’incubo meningite in Italia. Una ragazza di soli 18 anni, Luisa Anna Pia Gatti, è morta a causa del batterio lo scorso 27 maggio a Palazzo San Gervasio, in provincia di Potenza. La giovane si è sentita male pare mentre era in classe, nel liceo scientifico “Quinto Orazio Flacco” di Venosa, ma da giorni accusava già febbre alta e cefalea.
Trasportata d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale San Carlo, i medici, visti i sintomi, le hanno subito diagnosticato la patologia in forma acuta. È stata ricoverata nel reparto di rianimazione ma le sue condizioni sono velocemente peggiorate. È deceduta qualche ora più tardi. Attivata la profilassi antibiotica per i contatti più stretti, dai familiari ai compagni di scuola per evitare il contagio, che comunque, confermano i sanitari, è da escludere.
Sotto choc l’intera comunità cittadina. “Luisa Anna Pia ha combattuto, lottato, sofferto, ma alla fine non ce l’ha fatta – ha scritto il sindaco, Michele Mastro, sulla sua pagina Facebook -; il suo dolce sorriso, purtroppo, si è spento. Anche Lei ci ha lasciati, prematuramente, troppo prematuramente e tragicamente. L’intera comunità, che viene ancora una volta colpita negli affetti più profondi, è costretta a piangere una sua splendida e giovane figlia.
A nome mio, dell’Amministrazione comunale, il Consiglio e di tutti i dipendenti comunali, affranti e costernati, esprimo il sentimento di profondo cordoglio dell’intera Città di Palazzo San Gervasio per la perdita della cara e dolce Luisa Anna Pia. Ragazza brillante, educata, rispettosa e bella, amante della vita e dello studio, espressione della migliore gioventù. È un momento di assoluto dolore che colpisce nell’intimo ciascuno e scuote tutta la Cittadinanza. Ai genitori e alla famiglia rivolgo con la massima deferenza e con grandissimo affetto, l’espressione di tutta la nostra vicinanza e il cordoglio per questo incredibile e devastante dolore, con la speranza che possa un giorno quantomeno lenirsi”. (Fanpage)