Ennesima aggressione al personale medico che ha avuto gravi conseguenza per la vittima, una dottoressa del 118. La donna è stata aggredita lo scorso 12 luglio a Lago Patria, frazione del Comune di Giugliano in Campania, nella provincia di Napoli. La dottoressa è stata colpita con calci e pugni e, per questo, è stata ricoverata all’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli, dove i colleghi del nosocomio flegreo le hanno riscontrato un trauma costale, ma anche un infarto in corso. La donna è stata così sottoposta ad un intervento di angioplastica ed è stata dimessa soltanto lo scorso venerdì 17 luglio, cinque giorni dopo.
Solidarietà alla dottoressa è arrivata dal direttore generale dell’Asl Napoli 2 Nord, Antonio D’Amore, che in una nota ha dichiarato: “Ancora una volta ci troviamo ad esprimere solidarietà a colleghi che sono stati oggetto di violenza da parte di chi li aveva chiamati in soccorso. Esprimo la massima vicinanza e solidarietà alla collega oggetto dell’aggressione. Gli angeli del COVID19 sono tornati ad essere il bersaglio di cieca aggressività. Già in altre occasioni ho verificato l’impossibilità per l’Azienda di mettersi al fianco dei sanitari, costituendosi parte civile”.
“L’inasprimento delle pene previsto dalle norme attualmente in discussione in Parlamento – conclude il direttore dell’Asl Napoli 2 Nord – spero basti a ridurre la violenza; sarebbe tuttavia, auspicabile quanto prima l’attivazione del meccanismo normativo che permetterà alle Aziende Sanitarie di costituirsi nella difesa legale come parte civile, al fianco dei propri dipendenti vittime di aggressione”.