Pietro aveva 12 anni, abitava tra le colline di Querceto a Sesto Fiorentino (Firenze) e aveva un legame speciale con Pordenone. Nonni, zii, cugini e tanti amici che gli volevano bene.
La mamma – la dottoressa pordenonese Chiara Beltrame – martedì pomeriggio lo ha trovato privo di conoscenza in bagno, accanto alla vasca. Lo stava cercando da una stanza all’altra, lui non rispondeva, poi ha trovato la porta del bagno chiusa a chiave e si è allarmata.
Erano le 16.30. È riuscita a entrare dalla finestra e ha trovato il figlio a terra. È stata lei stessa a praticargli le prime manovre di rianimazione.
Poi l’allarme alla centrale del 118, che ha inviato ambulanza ed elisoccorso. Tutto inutile, Pietro non ha più ripreso conoscenza e i soccorritori, era già calata la sera, si sono dovuti arrendere.
Tutto fa pensare a un incidente domestico. La Procura di Firenze ha tuttavia aperto un fascicolo d’indagine per capire che cosa possa essere successo al dodicenne.
Il ragazzino potrebbe essere scivolato accidentalmente – o anche svenuto – battendo poi la testa contro la vasca e procurandosi un trauma cranico.
Il sostituto procuratore Vito Bertoni sta valutando gli atti depositati dai carabinieri della stazione e della compagnia di Signa, intervenuti assieme ai colleghi che si occupano dei rilievi tecnico scientifici.
Non è escluso che per scrupolo il magistrato decida di affidarsi a un medico legale per individuare le precise cause del decesso. Ma cambia davvero molto poco.