Discoteche aperte, ristoranti pieni e strade affollate: a Wuhan il Covid è solo un ricordo

18 Dicembre 2020 - 19:43

Discoteche aperte, ristoranti pieni e strade affollate: a Wuhan il Covid è solo un ricordo

Durante la prima ondata di Coronavirus, Wuhan sembrava diventata quasi una città fantasma, ma grazie alle drastiche misure imposte dal governo cinese oggi Wuhan può finalmente lasciarsi alle spalle la drammatica esperienza del coronavirus.

Lo dimostrano le migliaia di abitanti che viaggiano per la metropoli ormai quasi tutti privi di mascherina, oltre ovviamente a una vita notturna dei giovani che è riesplosa come non mai, facendo vivere alla città una sorta di primavera dopo il lungo inverno dell’emergenza sanitaria.

Feste in discoteca, cinema aperti come bar e ristoranti. Un anno dopo a Wuhan, in Cina, si torna alla normalità. Nella città considerata primo focolaio del coronavirus, a distanza di 12 mesi i cittadini sono tornati, almeno per il momento, a frequentare luoghi di ritrovo.

A diffondere le immagini del ritorno alla normalità è l’agenzia Reuters che attraverso foto e video mostra numerosi giovani in discoteca senza mascherina. Il capoluogo della provincia di Hubei è stato in lockdown per quasi tre mesi (dal 23 gennaio all’8 aprile), poi ci sono state misure sempre meno restrittive fino all’apertura totale delle ultime settimane.  I casi di coronavirus sono minimi e le attività commerciali stanno lentamente riprendendo il proprio fatturato.

Difficile immaginare un epilogo simile in Italia e più in generale in Europa. Qui la pandemia compirà un anno a fine febbraio.

“La vita notturna a Wuhan è tornata a pieno regime quasi sette mesi dopo la revoca del rigoroso blocco”, scrive la Reuters commentando le foto di ristoranti pieni, di strade affollate e di ragazzi che giocano con pistole giocattolo fuori dai locali o che ballano in discoteca.

“Dopo aver sperimentato la prima ondata e poi la liberazione, mi sento come se stessi vivendo una seconda vita” racconta Zhang, 29enne commesso in un negozio di tessuti della città cinese che è stata epicentro dell’epidemia di Covid-19. Il primo caso di contagio è stato accertato infatti all’inizio di dicembre 2019 quando a Wuhan un uomo mostrava i sintomi di quella che era ancora una polmonite misteriosa e senza nome.

Covid, a Wuhan riesplode la vita notturna

A sette mesi dalla fine del lockdown, la città di Wuhan può permettersi libertà che in altri parti del mondo molti paesi possono invece solo sognarsi. Numerose fotografie scattate dall’agenzia Reuters mostrano infatti le vie della metropoli cinese piene di persone senza mascherina, ma anche il distanziamento sociale sembra ormai essere stato completamente dimenticato a giudicare dalla quantità di feste, serate in discoteca e grandi cene che vengono organizzate ogni giorno.

Va ricordato infatti che dallo scorso 10 maggio Wuhan non registra nessun nuovo caso di coronavirus a trasmissione locale. Un risultato che arriva dopo il rigidissimo lockdown imposto dal governo cinese: a partire dal 23 gennaio e per i successivi 76 giorni infatti, la città era stata completamente isolata dal mondo esterno, con blocchi per abitanti, auto, treni, aerei e mezzi pubblici.

Ora però i suoi abitanti desiderano riprendersi la vita che il coronavirus gli aveva portato via, come dichiarano diversi giovani intervistati per le vie della città tra cui la 29enne Zhang Qiong, che ha affermato: “Dopo ver sperimentato la prima ondata dell’epidemia, mi sento come se stessi vivendo una seconda vita”. Dello stesso parere anche l’appassionato di musica rock Yi Yi: “Adesso le persone escono tutte per mangiare e divertirsi, non credo che ci fossero tante persone prima dell’epidemia”.