Dietrofront Coronavirus, record di guariti e contagi in discesa. “Bisogna restare ancora a casa”
Il record assoluto è quello dei guariti, mai così tanti dall’inizio dell’epidemia in un solo giorno: 1.590. Poi ci sono i contagi, in rapida discesa nonostante l’alto numero di tamponi: il trend è passato dal 5,6% di domenica al 4,1% di ieri, con 4.050 persone positive in più rispetto ai 5.217 del giorno precedente.
Purtroppo l’Italia supera anche i centomila casi accertati e conta altre 812 vittime per un totale di 11.591 morti.
Sono 75.528 le persone affette da Covid-19 75.528 ma scende la pressione sui pronto soccorso visto che i posti letti occupati in terapia intensiva sono 3.981, di cui 1.330 solo in Lombardia (che anche ieri ha mostrato un rallentamento).
A preoccupare è il caso di Milano che ha conquistato il primato di provincia più colpita d’Italia constatando una percentuale di aumento di casi maggiore (+4,17%) rispetto Bergamo e Brescia (scese al 1,61% e al 2,50%).
Così il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, annuncia che 6 studi clinici sono in corso dopo l’autorizzazione dell’Aifa e che sta iniziando un’indagine con i test sierologici (quindi sul sangue) per individuare immuni e il rapporto tra «sintomatici e asintomatici.
Si considereranno anche le fasce d’età, in modo da avere una distribuzione bilanciata e le informazioni saranno di primaria importanza».
La speranza di vedere una stabilizzazione in Italia è stata espressa anche dal direttore esecutivo dell’Oms Michael Ryan, che ha ricordato come «i casi di oggi riflettano i contagi di 15 giorni fa».
Secondo uno studio del professor Franco Peracchi (dell’Einaudi Institute for Economics and Finance), l’Italia potrebbe arrivare a zero contagi tra il 5 e il 16 maggio, con alcune regioni – quelle meno colpite – che potrebbero anticipare quella data entro la fine di aprile.
Ma il lockdown totale ci sarà sucuramente almeno fino al 18 aprile. «Riaprire il paese anche scaglionato? Parliamone dopo Pasqua – risponde senza fronzoli il presidente del Consiglio superiore di sanità -. Ma siamo sulla buona strada».
Fonte: Leggo.it