Diego Armando Maradona, non solo calciatore inarrivabile: mito, personaggio e attore cinematografico.

25 Novembre 2020 - 21:44

Diego Armando Maradona, non solo calciatore inarrivabile: mito, personaggio e attore cinematografico.

Diego Armando Maradona, il più grande calciatore di sempre è deceduto oggi per un arresto cardiorespiratorio, nella sua casa  in Argentina. Vogliamo ricordarlo non soltanto per l’inarrivabile carriera sportiva, piena di gioie e dolori, ma anche per quello che è il suo personaggio, il suo mito, per quello che ha rappresentato dentro e fuori dal campo, tra ospitate televisive e cinematografiche. Mitico fu il cinepanettone intitolato “Tifosi”, datato 1999, diretto da Neri Parenti e prodotto dal presidente della squadra di calcio del Napoli, Luigi De Laurentiis. Il film racconta in chiave ironica la passione calcistica di alcuni sfegatati tifosi, ed è diviso in quattro diversi episodi, tutti legati a un particolare incontro. Nel film Maradona interpretava il ruolo di se stesso, circondato da un cast che comprendeva Christian De Sica (il tifoso della Lazio), Diego Abatantuono (il tifoso della Juventus), Massimo Boldi (il tifoso del Milan), Maurizio Mattioli (il tifoso della Roma), Enzo Iacchetti (il tifoso dell’Inter) e Nino D’Angelo (il tifoso del Napoli).

L’episodio che vede coinvolto Maradona, Nino D’Angelo e Peppe Quintale racconta la storia del ladruncolo napoletano Gennaro Scognamiglio il quale, appena scarcerato, s’introduce in un ricco attico insieme all’amico Ferdinando al fine di saldare, con i proventi del furto che sta commettendo, un suo pesante debito che gli permetterà di salvare dalla strada sé stesso e la sua famiglia. Trovato un decoder satellitare in salotto, Gennaro e Ferdinando si distraggono a guardare la partita del loro amato Napoli contro l’Atalanta.
Alla fine della partita, Gennaro e Ferdinando si rimettono al lavoro e svuotano l’attico, salvo poi scoprire che esso appartiene proprio al loro idolo Diego Armando Maradona. Con una scusa, i due riescono a rimettere a posto tutti i beni sottratti al calciatore, il quale solo alla fine scoprirà le loro intenzioni iniziali. Maradona, però, colpito dalla loro ammirazione nei suoi confronti, si adopera per risolvere il problema economico di Gennaro. Concede al suo usuraio, anch’egli tifoso del Napoli e ammiratore di Maradona, autografi e foto con lui e poi di rivenderseli.
“Tifosi” incassò nel 1999 il corrispettivo di 4.800.000 milioni di euro.