Luca Parmitano e la sua equipe sapeva dell’esistenza del coronavirus già da Novembre, prima ancora che la Cina annunciasse pubblicamente il diffondersi dell’epidemia nel suo territorio.
Per ben due volte, intervistato nel mese di aprile in due differenti trasmissioni televisive italiane, l’astronauta ha ammesso che sulla stazione orbitante monitoravano quanto stava accadendo sulla Terra.
L’ufficiale dell’Aeronautica Militare con 25 anni di servizio e sei missioni spaziali alle spalle, come riporta David Rossi in difesaonline.it, per ben due volte afferma in merito al coronavirus: «A bordo abbiamo un collegamento quotidiano con le realtà terrestri; abbiamo anche accesso alla rete internet. Possiamo comunicare con i centri di controllo e già da novembre, avevamo iniziato a seguire i primi contagi, inizialmente soltanto nei paesi asiatici, poi al mio rientro i primi contagi in Europa».
E ancora: «sulla stazione abbiamo seguito quello che stava succedendo sulla Terra: anche prima del mio rientro già da novembre eravamo al corrente di questo probabile contagio pandemico e soprattutto la gravità che si andava allargando a macchia d’occhio proprio in Europa poco prima del mio rientro».