Diabete: 1 italiano su 3 non sa di averlo. malati anche molti animali domestici
In Italia 3,7 milioni di persone hanno il diabete e ben una su tre non sa di averlo. Eppure questa malattia è nell’80% dei casi prevenibile o ritardabile. Per favorire l’informazione, oltre 500 città italiane ospiteranno oltre mille tra eventi e controlli gratuiti, mentre centinaia di monumenti verranno illuminati di blu. Sono queste le iniziative organizzate da Diabete Italia, in occasione della Giornata Mondiale che si celebra ogni anno il 14 novembre.
Nel mondo oltre 400 milioni di persone soffrono di questa malattia, che nel 2017 ha causato circa quattro milioni di morti. Il diabete infatti, come noto, nuoce a diversi organi come reni, occhi e cuore. Ma è anche correlato a molte altre malattie. Ad esempio, spiega Nicola Mondaini, consigliere della Società Italiana Andrologia (Sia), «ha effetti importantissimi nella disfunzione erettile che, soprattutto nelle persone più giovani è proprio un sintomo tipico del diabete». Anche la pressione alta è un fattore di rischio da non sottovalutare. «Normalmente la prevalenza dell’ipertensione negli adulti è pari al 35%. Ma sale nel diabetico sino al 70%-80%», dichiara Claudio Ferri, presidente Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa (SIIA). Il diabete ha inoltre uno stretto legame anche con la piorrea, malattia che provoca la caduta dei denti e di cui soffrono 8 milioni di italiani.
«Un diabete poco controllato – afferma Mario Aimetti, presidente della Società Italiana di Parodontologia (SIdP)- provoca un incremento dell’attività di distruzione del collagene parodontale». Nonostante tutte queste implicazioni, resta una malattia poco diagnosticata. Di qui le iniziative di sensibilizzazione previste in tutta Italia dal 5 al 18 novembre: gazebo informativi in piazza, controlli della glicemia in oltre 200 farmacie, attività sportive, eventi di formazione nelle scuole, consulti gratuiti nei centri di diabetologia e negli studi medici aperti e persino corsi fotografici a tema.
Ma quali sono i sintomi che possono far scoprire la malattia? Tanta sete, bisogno frequente di urinare e dimagrimento. Essenziale anche verificare la familiarità. «I bambini con diabete – spiega Ivana Rabbone, vice presidente Società Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica (Siedp) – soffrono nel 93% dei casi di diabete di tipo 1, ovvero quello di tipo autoimmune e non prevenibile, curabile con l’insulina. La diagnosi precoce è fondamentale. Se un bambino beve molto, va spesso in bagno ad urinare e dimagrisce i genitori devono consultare subito il pediatra, che con una piccola goccia di sangue prelevato dal dito può fare la diagnosi».
Questa patologia, specie quando colpisce i più piccoli, spiega Concetta Suraci, presidente di Diabete Italia, «stravolge e coinvolge tutta la famiglia, per questo è comune fra i genitori parlare del cosiddetto ‘diabete di tipo 3’, perché vivono la gestione della malattia del figlio come fosse la loro».
Ma – pochi lo sanno – anche gli animali domestici possono essere colpiti dal diabete. Gatti e cagnoline sono gli amici a 4 zampe più colpiti da diabete di tipo 2, malattia che viene diagnosticata in circa un animale domestico su 500. Ma spesso i padroni lo ignorano, così come ignorano di essere stati proprio loro a “trasmettergliela”. Prevenire però si può e, se curato, il diabete negli animali comporta una vita quasi normale. Per questo è stata presentata a Roma l’iniziativa ‘Novembre, mese del diabete del cane e del gatto’, promossa da MSD Animal Health.
«Il cane – spiega Marco Melosi, presidente dell’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (Anmvi) – è colpito quasi esclusivamente dal diabete di tipo 1, quello di tipo genetico, e le femmine affette risultano essere il doppio rispetto ai maschi. Anche alcune razze sono più a rischio: Setter Inglese, Yorkshire Terrier, Samoiedo, Terrier, Schnauzer Nano, Beagle, Barbone, Dobermann Pinscher, Golden retrive e Labrador». Nel gatto, invece si presenta più spesso il diabete di tipo 2 e sono più colpiti i maschi castrati”. A differenza del cane, nei gatti il legame tra obesità e comparsa della malattia è stato chiaramente dimostrato.
«Per questo – prosegue – parliamo quasi di una ‘malattia trasmissibile’ poiché involontariamente, trasmettergliela è il padrone, con una alimentazione inadeguata». Così come nell’uomo c’è però un problema di sotto diagnosi. «Abbiamo spesso animali portati in visita per una cataratta e si scopre che è una cataratta diabetica», continua Melosi. Ci sono invece alcuni sintomi ben precisi da monitorare: sete intensa, perdita di peso, sonnolenza. Per questo, durante tutto novembre ci saranno iniziative informative rivolte ai proprietari di animali. La lista degli incontri è su www.giornatadeldiabete.it. (Leggo)