«Devi morire, poi mi ammazzo anch’io» Michela massacrata dall’ex marito con 47 coltellate
I primi tempi della vita coniugale sono comuni a quelli di tante altre coppie. Mattia Di Teodoro e Michela Noli si concedono lunghi viaggi, frequentano i loro amici e quando sono a Firenze vivono in campagna. Amanti degli animali, condividono la quotidianità con diversi gatti e un cagnolino. Nel 2015, tuttavia, le cose cambiano. Il carattere introverso e solitario di Mattia diventa sempre più problematico. L’uomo non vuole più saperne di uscire di casa. Si rinchiude nella sua stanza al buio, deciso a non vedere nessuno. I suoi sbalzi d’umore si fanno sempre più frequenti e lo rendono ossessivo e irrequieto. Michela inizia a temerlo ed esasperata dal suo comportamento, decide di lasciarlo. La Noli torna a vivere dai suoi genitori.
Gli sms deliranti inviati da Mattia Di Teodoro
Mattia Di Teodoro non accetta che la moglie abbia deciso di lasciarlo e sprofonda nel vortice della depressione. Sospetta che Michela abbia una relazione con un altro uomo e non fa altro che parlare di lei. Sempre più ossessionato e disperato, inizia ad accarezzare la folle idea di ucciderla. Cerca su Internet dettagli su come accoltellare una persona alla gola per causarne un decesso immediato. La situazione precipita quando segue la sua ex e scopre che ha ormai voltato pagina e sta frequentando un collega. Di Teodoro scrive dei messaggi agli amici, il cui contenuto all’epoca dei fatti è stato riportato da Corriere.it. Le sue parole sono deliranti:
“L’aspetto, la riempio di pugnalate al cuore e poi mi pianto il coltello in gola/ Dopo aver visto la scena non ne posso più. Ieri sera ero con il coltello sotto casa/ Dove va accoltellata per farla morire sul colpo?/ E se ammazzo lei e poi me?/ Deve morire e anche io devo morire. Non voglio andare in galera. L’aspetto in auto, l’accoltello alla gola e poi mi ammazzo/ La riempio di pugnalate al cuore e poi mi pianto a forza il coltello nella gola/ Non ce la faccio più/ Penso solo alla morte/ Sono vuoto/”.
Gli amici tentano di tranquillizzarlo. Lo invitano a smettere di pensare a Michela e sentendolo sempre più depresso, provano a scuoterlo proponendogli di organizzare una grigliata tutti insieme. In fondo, nessuno di loro crede sia davvero capace di compiere un delitto. Lui li tranquillizza dicendo di avere voglia di riposare.
15 maggio 2016: l’omicidio di Michela Noli e il suicidio di Mattia Di Teodoro
È la mattina di domenica 15 maggio 2016. Mattia Di Teodoro ha installato un GPS sull’auto di Michela per poterla seguire e scoprire chi è l’uomo che ha preso il suo posto. Così, quel giorno si piazza sotto casa del collega della Noli. Sa che la donna si trova in nell’appartamento e la chiama al cellulare. A scendere è il nuovo compagno di Michela che sembra riuscire a tranquillizzarlo. In serata, Di Teodoro chiede alla ex di rivederla per darle una valigia in cui ha messo la sua roba. Finge di essersi ormai rassegnato e di essere pronto ad andare avanti con la sua vita. Poco dopo le 21:00, Michela dice ai suoi genitori: “Scendo 5 minuti, non prendo neanche il cellulare”.
Quando raggiunge Mattia, l’uomo le chiede di salire in macchina per parlare. Non appena è a bordo, Di Teodoro blocca le portiere e si dirige in un posto isolato. Fermata l’auto non dà alla Noli nemmeno il tempo di slacciare la cintura e l’aggredisce con 47 coltellate all’addome, al collo e al cuore. Dopo aver massacrato l’ex moglie, alle 21:27, manda un ultimo messaggio al suo migliore amico: “L’ho ammazzata, addio”. Poi si accoltella alla gola e all’addome e si toglie la vita. L’amico, dopo aver tentato di chiamare Mattia, allerta la polizia. Alle 23:00 vengono rinvenuti i due cadaveri all’interno dell’auto. Le braccia di Michela protese verso lo sportello nell’ultimo, disperato tentativo di scappare. (Fanpage)