Giovanni Brusca, l’uomo che il 23 maggio 1992 azionò il telecomando per detonare la bomba che avrebbe ucciso Giovanni Falcone, sua moglie e gli agenti di scorta, oggi è libero.
La scarcerazione di uno dei personaggi più influenti di Cosa Nostra è avvenuta quest’oggi. L’uomo, oggi 68enne originario di San Giuseppe Jato, ha completamente chiuso i conti con la giustizia italiana, dopo aver scontato 25 anni di carcere e 4 di libertà vigilata. Dal 2021, infatti, Brusca era già uscito dal penitenziario per godere della libertà vigilata assegnatagli dopo le collaborazioni con il Tribunale antimafia.
Per lui era già dal 2021 iniziata dunque una nuova vita. Si trovava ben lontano dal luogo di nascita poiché ancora sotto pericolo costante da parte delle nuove forze di Cosa Nostra. L’inizio delle collaborazioni con la giustizia hanno infatti permesso ai giudici di arrestare e comminare numerose condanne ad altri esponenti di Cosa Nostra legati al boss Totò Riina.
Dovrà però vivere sotto costante copertura, così come prevede lo status di collaboratore di giustizia, riconosciutogli nel 2000, e dovrà continuare la sua vita in libertà ben lontano dalla Sicilia.
“Questa non è giustizia per i familiari delle vittime della strage di Capaci e di tutte le altre vittime. Lo so che è stata applicata la legge ma è come se non fosse mai successo niente…”, queste le dichiarazioni dopo la scarcerazione di Giovanni Brusca della vedova del capo scorta di Giovanni Falcone, Antonio Montinaro.
Fonte: fanpage.it