Denunciò l’uccisione dei suoi tre cani, trovati morti nel giardino, per la procura è stato lui a ucciderli

6 Giugno 2024 - 8:42

Denunciò l’uccisione dei suoi tre cani, trovati morti nel giardino, per la procura è stato lui a ucciderli

A Sirolo (Ancona), sono stati trovati morti avvelenati, tre cani nel proprio giardino di casa. I cani si chiamavano Max, Hermes e Diva. Il primo aveva 6 anni ed

era il padre degli altri due che avevano 2 anni. Dopo il ritrovamento era stato lo stesso proprietario a darne notizia su Facebook pubblicando la foto

choc dei cani ormai morti, stesi a terra. Per la Procura di Ancona è stato il proprietario a ucciderli, un avvocato maceratese, Marco Battellini, 64 anni. Li avrebbe

uccisi dandogli da mangiare del cibo mescolato a un topicida che aveva acquistato giorni prima in una ferramenta di Numana. I tre animali erano stati ritrovati

morti il 6 febbraio del 2021. Dopo una citazione diretta, Battellini è finito a processo per uccisione di animali e l’udienza si è ora aperta al tribunale di Ancona,

davanti al giudice Lamberto Giusti. Battellini aveva usato anche parole dure contro i presunti responsabili, sempre tramite social, scrivendo

“il cerchio si sta stringendo, hai lasciato delle tracce, mi fai ribrezzo” e mettendo in allerta i possessori di altri animali scrivendo “suggerisco massima

attenzione”. L’Enpa parla di “un quadro che fa orrore quello che sta emergendo – commenta Carla Rocchi, presidente nazionale – se le accuse dovessero essere

confermate ci troveremmo di fronte a un caso socialmente pericoloso. Ci aspettiamo una pena esemplare”. Rossi, per la Lav, esprime “soddisfazione per

essere stati ammessi come parte civile, rimarca l’assoluta attenzione dell’associazione a presidiare fatti gravissimi come questo in danno agli animali”.

Il pm Daniele Paci aveva aperto un fascicolo inizialmente a carico di ignoti poi migrato alla pm Valeria Cigliola per un trasferimento di sede lavorativa

del primo. L’autopsia fatta sugli animali ha evidenziato tracce del topicida. Si sono costituite parte civile nel processo due associazioni animaliste, la Lav,

con l’avvocato Tommaso Rossi e l’Enpa con l’avvocato Claudia Ricci. L’imputato si sarebbe voluto disfare dei tre animali perché non più in grado di controllarli.

Accuse che l’imputato respinge tramite il suo avvocato. “Il mio assistito non ha ucciso nessun cane – chiarisce l’avvocato Giovanni Bora – e siamo felici che

ora ci sia il vaglio di un terzo giudice per stabilire la verità. Sono cani di un certo valore economico e se voleva sbarazzarsene li avrebbe venduti

anche perché c’era stata una donna che gli aveva fatto una offerta. Supponiamo che sia vittima di qualcuno piuttosto ma la verità emergerà al processo”. Fonte tgcom24.