Approvata la risoluzione in Igiene e Sanità, Mariolina Castellone e Pino Pisani, firmatari della risoluzione insieme alla senatrice Binetti, esprimono la loro soddisfazione. Si parla di cure palliative, di potenziare l’assistenza domiciliare e garantire un fine vita dignitoso.
“Quando si parla di cure palliative si parla di dolore che deve essere lenito, per questo è fondamentale ricordarsi sempre che non si tratta di curare una malattia, ma di prendersi cura di una persona. Va in questo senso la risoluzione approvata oggi in Commissione Igiene e Sanità del Senato. Per quanto riguarda la situazione che stiamo vivendo, particolare attenzione deve essere rivolta a chi si trova in ospedale per cure di fine vita e per i protocolli Covid-19 non può ricevere visite. Va garantito un fine vita dignitoso a tutti prevedendo delle visite dei familiari in sicurezza. Abbiamo poi chiesto al governo, seppur nei limiti del Titolo V della Costituzione, di rendere operativa la terapia del dolore su tutto il territorio nazionale in un’ottica complessiva che riguardi sì terapie farmacologiche ma anche l’aspetto psicologico. Le Regioni che non lo hanno ancora fatto, vanno sollecitate a realizzare le reti di cure palliative pediatriche e di terapia del dolore”.
Così, in una nota congiunta, i senatori del MoVimento 5 Stelle Mariolina Castellone e Pino Pisani, firmatari della risoluzione approvata.
E per fare questo, proseguono, “è necessario più che mai promuovere le cure palliative e la terapia del dolore in una forma organica di assistenza domiciliare con interventi di base, coordinati con il medico di famiglia, e interventi di equipe specialistica. E’ chiaro che in quest’ottica si rende necessario incrementare i bilanci regionali per assicurare entro tre anni standard minimi di assistenza domiciliare”. Sul fronte della formazione “abbiamo chiesto una rimodulazione dei corsi di laurea per incrementare i crediti dedicati alle cure palliative e l’istituzione di appositi master di primo e secondo livello”.
Tornando infine alla situazione attuale con la Covid-19: “Chiediamo al governo di valutare dei modelli che permettano di ricevere visite da parte dei familiari e, nel caso di minori, da parte di tutti e due genitori. Con l’arrivo della pandemia, infatti, i protocolli Covid-19 hanno reso difficile il sostegno a malati coinvolti già in terapie del dolore. Per questo serve rafforzare i servizi di assistenza domiciliare, anche per i pazienti con bisogni di cure palliative, al fine di rispondere ai bisogni dei malati Covid-19 e non Covid-19, assicurando che i piani di intervento, a livello regionale e locale, prevedano l’integrazione delle cure palliative specialistiche nei contesti ospedalieri e territoriale, per i malati Covid-19 e per l’utenza ordinaria. Senza dimenticare la necessità di assicurare all’interno degli ospedali sostegni psicologici per i malati Covid-19 e le loro famiglie”.
“A 11 anni dalla approvazione della legge sulle Cure palliative – spiega la parlamentare Udc – abbiamo voluto riproporne i contenuti essenziali, attuandoli alla luce della drammatica esperienza a cui la Pandemia ci ha obbligato da oltre un anno. Anche il Ministro Speranza, intervenendo questa mattina alla riunione congiunta delle due Commissioni , si è riferito alle Cure palliative come un indicatore concreto della civiltà di un Paese, che non lascia sole le persone malate”. Lo dice la senatrice Paola Binetti prima firmataria del documento insieme a Castellone e Pisani.
La mozione, spiega Binetti, “prevede 25 impegni” per il Governo. Tra i punti di sintesi: l’apertura della Scuola di specializzazione in Cure Palliative; la diffusione non solo negli Hospice, ma in tutte le strutture in cui sono accolte persone anziane, e anche a domicilio. La senatrice Udc sottolinea che si tratta “di farmaci che aiutano a controllare il dolore, ma anche di quell’insieme di cure di cui sono parte integrante i rapporti umani: quelli con i familiari e quelli con il personale sanitario, compresi gli psicologi. Ma che includono anche quell’insieme di misure che addolciscono la vita di una persona consapevole del fatto che la fine si avvicina, ma vuole continuare a vivere accanto alle persone che ama, con la musica che lo accompagna e con la certezza che medici ed infermieri faranno comunque di tutto per alleggerirne dolori e sofferenze, rispettando la sua dignità personale fino all’ultimo momento. Perché è proprio questo il segno di quella umanità e di quella civiltà di cui parlava il Ministro Speranza oggi”.