Cuginetti travolti dal Suv. Una città sconvolta. L’autopsia rivela: «Non si potevano salvare»
L’intera città di Vittoria (Ragusa) si è stretta intorno al dolore della famiglia di Alessio D’Antonio, il ragazzino di 11 anni falciato dal Suvguidato da Rosario Greco giovedì sera mentre stava camminando insieme al suo cuginetto Simone, 12 anni, il cui annuncio della morte è stato dato proprio durante i funerali.
Tutta Vittoria è accorsa in massa ai funerali nella chiesa di San Giovanni Battista. Celebra il vescovo Carmelo Cuttitta, con don Antonio Cascone parroco di San Giuseppe, nella parrocchia frequentata dai due bambini. Un corteo ha accompagnato la salma, una fiumana di persone tra cui tanti bimbi, amici, compagni di scuola della giovanissima vittima che è stata ricordata anche per la sua grande passione per i go kart. Il vescovo di Ragusa ha ricordato l’insegnamento che la morte di Alessio potrà dare. «Oggi Alessio è con noi – ha detto il Vescovo – e lo sarà sempre. Il suo sacrificio non resti vano».
L’autopsia, che si è svolta pochi giorni fa, ha mostrato che per Alessio non ci sarebbe stato nulla da fare. L’11enne è morto sul colpo per una inarrestabile emorragia massiva per il distacco violento di una gamba. La famiglia aveva chiesto fosse fatta chiarezza sui presunti ritardi dei soccorsi del 118, ma dalle prime analisi purtroppo nulla avrebbe potuto fare la differenza per salvare vita del bambino. Per ora sono sei le persone indagate dalla Procura di Ragusa il guidatore del suv, i tre passeggeri una dottoressa e un infermiere. (Leggo)