Covid: secondo booster a chi lo vorrà, poi la campagna d’autunno

8 Luglio 2022 - 15:33

Covid: secondo booster a chi lo vorrà, poi la campagna d’autunno

Con l’impennata di casi Covid delle ultime settimane, si corre alla definizione della campagna vaccinale d’autunno ma non è escluso che, nel frattempo — così come suggerito dall’Ema — la seconda dose booster (ovviamente con il vaccino attuale) venga consentita volontariamente anche a tutti gli over 60 e non più solo agli ultraottantenni e agli immunodepressi. La riflessione su un possibile allargamento volontario della platea della quarta dose sin dai mesi estivi non è fuori dall’orizzonte, sarà oggetto di valutazione», dicono dal ministero della Salute alle prese con la riorganizzazione degli ospedali vista la risalita di ricoveri ordinari ( 13% il tasso di occupazione dei reparti covid) e terapie intensive al 4%.

«Stiamo lavorando a una nuova campagna vaccinale che ci rafforzerà», conferma il ministro della Salute Roberto Speranza. Di certo, agli over 60 verrà proposto dall’autunno il secondo booster con la versione aggiornata dei farmaci di Pfizer e Moderna che l’Ema dovrebbe approvare a settembre: su 137 milioni di dosi destinati all’Italia per il 2022 devono esserne consegnati ancora 77 milioni, più che sufficienti per una vasta campagna di richiami.

Il generale Petroni subentra a Figliuolo

A gestire questa nuova fase, ormai fuori dallo stato di emergenza, sarà l’unità di completamento della campagna vaccinale guidata dal generale Tommaso Petroni che ha ereditato dal generale Figliuolo il compito di traghettare il lavoro svolto nella fase emergenziale all’alveo ordinario della sanità territoriale. Saranno le Regioni a portare avanti la nuova fase della campagna. Chiamata attiva degli interessati, maggiore coinvolgimento dei medici di base e messaggi informativi le armi con cui — come già fatto a maggio — il generale Petroni solleciterà le Regioni (la cui risposta con il primo booster ha subito messo in evidenza il gap tra Nord e Sud) a rilanciare i vaccini.

Sistema misto: hub e medici di famiglia

Ancora incerto capire con quali strutture: alcuni hub riapriranno, ma l’intenzione del governo resta quello di affidare i vaccini ai medici di famiglia, ai normali centri di vaccinazione e agli ospedali.
C’è anche la fascia dei più piccoli su cui tornare ad insistere (in questo caso con i pediatri) già da agosto in tempo utile per una riapertura in sicurezza delle scuole: i bambini tra i 5 e gli 11 anni con un ciclo vaccinale completo sono solo il 35% a cui si aggiunge un 24% di guariti da meno di sei mesi.