Mentre il governo continua ad annunciare il taglio delle accise sulla benzina, il prezzo del carburante sale e potrebbe continuare a salire raggiungendo addirittura i 2 euro al litro, tornando ai livelli registrati tra il 2012 e il 2013. Il rischio che si torni a quella situazione è reale e le motivazioni sono due: da una parte la nuova crescita del prezzo del petrolio, dall’altra il rischio che non venga scongiurato il rischio degli aumenti delle accise con l’annullamento delle clausole di salvaguardia.
La ricerca dei fondi
Nella legge di bilancio si devono trovare i soldi per scongiurare l’aumento delle accise, bloccando quindi la clausola di salvaguardia. Se non si troverà una soluzione alternativa il 30 novembre l’Agenzia delle Dogane dovrà varare un aumento che entrerà in vigore dal primo gennaio. Ma non solo per un anno: l’aumento scatterà per tre anni consecutivi, sempre alla stessa data. Servono maggiori entrate nelle casse dello stato per 140 milioni di euro nel 2019, 146 milioni nel 2019 e 148 nel 2021. Se non si dovesse neutralizzare la clausola di salvaguardia, l’aumento potrebbe anche essere elevato.
fonte: Fanpage