Coronavirus, vergogna in ospedale: assembrati in attesa della chemio, timore per il contagio

19 Marzo 2020 - 13:49

Coronavirus, vergogna in ospedale: assembrati in attesa della chemio, timore per il contagio

Coronavirus, vergogna in ospedale: assembrati in attesa della chemio, timore per il contagio

Due ore di fila prima di poter fare la chemio, radunati in una saletta dov’era praticamente impossibile tutelarsi dal contagio del Covid 19. E’ questa la triste avventura che hanno dovuto subire circa venti pazienti del reparto oncologico del padiglione Palermo dell’Ospedale Cardarelli di Napoli, rischiando un’infezione di portata letale.

E’ mattina presto quando alla spicciolata, nell’ospedale più grande del Mezzogiorno, iniziano ad arrivare i malati di tumore per essere sottoposti alla devastante terapia. Il clima non è mai dei migliori, un appuntamento necessario ma doloroso sia per il corpo che per la mente. Giunte in reparto le persone trovano la lista d’attesa ferma e iniziano ad assembrarsi nella piccola saletta d’accoglienza.

Alcuni trovano riposo sulle sedie presenti, altri, invece, sono costretti ad appoggiarsi alle pareti e ai bordi della finestra. La protesta inizia a montare quando viene comunicato che a causa di un disguido con la ditta di pulizie il reparto non era pronto e non si sapeva se lo sarebbe stato in tempo utile per gli appuntamenti con la chemio.

Sguardi perplessi e increduli. Malati di ogni età che in alcuni casi, chissà come, riescono ad arrivare in ospedale tenuti in attesa, senza nessun rispetto delle regole anticontagio, nella speranza che i lettini inizino a funzionare. La paura cresce, tutti vedono la tv e tutti sanno quanto sia subdolo e micidiale il Covid 19, soprattutto per persone come loro già indebolite dalla malattia.

Essere contagiati sarebbe quasi una condanna e vivere anche un solo minuto con questo terrore, con questo pensiero nel mentre si attende l’ago di una chemio, è una tortura. Alcuni dei pazienti, intolleranti al medicinale, avevano assunto anche cortisone nei giorni precedenti. La seduta non poteva assolutamente saltare ma al contempo il rischio stava diventando troppo alto.

Dopo quasi due ore la notizia, la chemio inizia. Quasi beffardo il destino ha voluto che il Covid 19, solo per quale minuto, facesse più paura di un tumore. Ma la paura non è figlia di se stessa, ma della poca accortezza nella gestione dei pazienti in un periodo come questo, dove basta una parola troppo vicina per contagiarsi.
Fonte: ilroma.net