Coronavirus, scappato dalla zona rossa in taxi: da Milano a Roma per 1200 euro

9 Marzo 2020 - 16:14

Coronavirus, scappato dalla zona rossa in taxi: da Milano a Roma per 1200 euro

Coronavirus, scappato dalla zona rossa in taxi: da Milano a Roma per 1200 euro

Da Milano a Roma in taxi, alla modica cifra di 1200 euro, per scappare dalla zona rossa del coronavirus e tornare a casa: la protagonista della vicenda è una ragazza di trent’anni, Michela, che dalla sua casa milanese ha chiamato un taxi e ha chiesto di spostarsi di 600 km. Lo ha raccontato l’ANSA, che ha intervistato il tassista, di nome Melchiorre, che ha accompagnato la giovane nel suo viaggio in fuga dal Nord per tornare dalla famiglia.

«La radio mi ha avvisato che la corsa era per Roma e mi ha chiesto se ci fossero problemi – racconta il tassista, che guida il taxi “Como 47” – Io l’ho accettata senza pensarci è il mio lavoro. Ovviamente, prima di partire, ho chiesto alla ragazza se sapeva a che spesa sarebbe andata incontro. Lei si era già informata e non si è scomposta».

Alle ore 22.30, Melchiorre ingrana la marcia e parte. In giro non c’è nessuno da giorni, il lavoro scarseggia pure per le auto bianche. Solo la stazione Centrale è affollata di persone che se ne vogliono andare dalla zona rossa. Ma Michela vuole stare tranquilla, nemmeno lo ha cercato il treno, ha scelto il taxi. Preleva i soldi prima e dopo mezzanotte, ce ne vogliono tanti per arrivare a Roma. «Sono abituato a viaggiare di notte, ho la musica che da sempre mi tiene compagnia – spiega Melchiorre – Non avevo sonno. Lei invece a un certo punto si è addormentata».

Seicento chilometri sono tanti, soprattutto se hai cominciato a lavorare alle 17. Alle 4.30 la scritta Roma sulle indicazioni stradali si fa sempre più grande. Ultimo casello autostradale e casa per Michela è a una manciata di chilometri. Destinazione Balduina, e l’aria sa già di famiglia. «È scesa la mamma per pagare la corsa, 1.200 euro, anche se la ragazza aveva pagato quasi tutto – dice il tassista – Ho tirato giù una valigia grande e una piccola e le ho salutate».

Michela e la mamma si sono avviate a casa, sotto braccio. La voglia di normalità in una situazione anomala. Melchiorre rimette in moto la sua macchina. A Roma fa ancora freddo la mattina presto. Però gli uccelli hanno cominciato ad annunciare l’alba. Sul lungotevere non ci sono macchine: «Quanto è bella Roma, mi sono ritrovato a dire a voce alta. I palazzi si riflettevano sul fiume, e intorno c’era aria di normalità. Quella che manca a Milano, dove dovrò tornare». Ma quella è un’altra storia, i bar stanno aprendo: «Un cornetto e un cappuccino, grazie. Anzi, due cornetti».
Fonte: Leggo.it