Coronavirus, parla l’esperta: «Vi spiego cosa fare per evitare il contagio».
Claudia Balotta, la scienziata dell’ospedale Sacco di Milano che ha isolato il ceppo italiano del Coronavirus detta le regole da seguire per evitare il contagio: “Stop a baci e strette di mano, ci rifaremo dopo. Il caldo ci aiuterà”.
Intervenuta in mattinata alla trasmissione di Radio Deejay con Linus e Nicola Savino “Deejay Chiama Italia”, Claudia Balotta ha spiegato in modo molto semplice e diretto alcune regole di comportamento in questi giorni di paura del Coronavirus: “Che paura bisogna avere? Si può vivere tranquillamente seguendo le buone regole dettate dal ministero della Salute. Lavaggio mani e mantenimento della distanza con le altre persone, anzitutto. Anche non darsi la mano se possibile, io non la do perché sto lavorando in un ospedale. Ovviamente siamo in tutti sicurezza all’ospedale Sacco. Sono d’accordo anche sui baci molesti, evitiamoli. Ci rifaremo dopo…”.
Poi sul vaccino spiega: “Ci vorrà non meno di un anno e mezzo per trovare un vaccino. In attesa quindi di farmaci attivi, noi lavoriamo per contenere l’epidemia. Le persone con tranquillità e rispettando le norme devono fare la loro parte. Tutti i cittadini delle zone rosse sono stati ligi”.
“Il caldo è della nostra parte sicuramente. Non perché il virus se ne andrà, ma perché le nostre vie aeree in inverno sono meno protette. Con la buona stagione si innalzano le difese e questo darà un grosso contributo dell’epidemia. Da quando c’è il virus? Noi pensiamo che sia in circolazione anche da prima di metà gennaio”.
«Diciamo almeno un metro e mezzo, 1,80 per essere sicuri in tutti i sensi»: è la distanza da tenere tra le persone per essere sicuri di non essere infettati, secondo quanto spiegato da Massimo Galli, docente di malattie infettive e primario dell’ospedale Sacco di Milano, intervenuto a Rai Radio1.
«Non ritengo che da queste cose ci si possa liberare tanto presto. Ritengo che ce la faremo e la stragrande maggioranza delle persone colpite vinceranno sul virus e supereranno la malattia senza particolare difficoltà», ha aggiunto Galli, precisando che «però abbiamo questo ospite indesiderato in casa e dobbiamo fare tutto quello che è necessario per contenerlo e per impedire nuove infezioni e questo implica sacrifici: è inutile girarci attorno».
Galli ha spiegato che al Sacco «la situazione è dura.
Abbiamo molti pazienti e diversi in condizioni precarie. Ci sono alcuni ospedali in Lombardia che sono ancora più sotto stress di noi».
«Si tratta di numeri attesi e di infezioni già avvenute svariati giorni fa. Questo numero in crescita non è di nuove infezioni ma è un numero in crescita di nuove diagnosi di infezioni già avvenute magari da qualche settimana».
Infine un appello agli over 65: «Anche io sono un over 65. Ritengo che siamo anziani ed esperti e dobbiamo avere la capacità di gestire una problematica come questa con esperienza e prudenza senza diventare allarmisti. Non c’è bisogno di fare provviste in casa come se fosse scoppiata la guerra, se però riusciamo ad evitare situazioni affollate, tanto di guadagnato. Rassegniamoci a stare un pochino in più in casa».
Fonte: Leggo