Coronavirus, nuovo allarme. Il virus è mutato: scoppiano altri focolai
La lotta contro il coronavirus potrebbe essere ancora più difficile. Dai nuovi focolai sviluppatosi in Cina, infatti, emerge un preoccupante dato: i sintomi dei malati sono piuttosto diversi rispetto a quelli della prima ondata. E sorge la preoccupazione che il virus possa essere mutato.
La Cina torna a combattere: nuovi focolai sono stati accertati nelle scorse settimane nelle due province dell’Heilongjiang e dello Jilin. Medici e operatori sanitari hanno notato che i sintomi delle persone infette sono diversi da quelli delle persone positive a gennaio.
Qui Haibo, membro della Commissione nazionale cinese di Sanità, ha spiegato come questi nuovi focolai possono essere ricondotti a “contagi di ritorno“. I sintomi sono differenti da quelli dei pazienti di Wuhan a gennaio e, dunque, non si può escludere una possibile mutazione del virus. Un’ipotesi, questa, da non sottovalutare: potrebbe infatti creare non pochi problemi nella già difficile ricerca di un vaccino.
“Nelle due regioni in cui ci sono stati i nuovi focolai i contagiati mostrano un tempo di incubazione molto più lungo.
Inoltre, i sintomi sono diversi: la maggior parte dei positivi erano asintomatici, tra i sintomatici quesi nessuno aveva la febbre e i sintomi più comuni erano spossatezza e mal di gola”.
Una differenza di sintomi che forse potrebbe far tirare un sospiro di sollievo, dato che, anche se presto per affermarlo con certezza, le cartelle cliniche dei pazienti fanno pensare a un virus meno aggressivo. E sembra non ripresentarsi la crisi di Wuhan, in quanto i casi gravi nel Nord-Est della Cina sono pochi e ciò consente di curarli meglio e in tempi più rapidi.
Fonte: Notizie.it